Lightyear La vera storia di Buzz: videointervista a Alberto Malanchino, Ludovico Tersigni, Esther Elisha, Linda Raimondo

di Patrizia Simonetti

Una follia temporale. Mi piace definire così Lightyear La vera storia di Buzz, il nuovo film Disney e Pixar che ci racconta tutta la verità  su Buzz Lightyear, il giocattolo spaziale super accessoriato che in Toy Story il piccolo Andy preferisce allo sceriffo Woody, pupazzo un po’ passato di moda. Convinto di non essere un giocattolo ma un vero Space Ranger caduto per errore sulla terra con la sua astronave (la scatola che lo conteneva), in fondo tutti i torti non li aveva. Buzz Lightyear è difatti un eroe cinematografico di successo tra i ragazzi, che poi ha difatti ispirato una linea di giocattoli, uno Space Ranger, per l’appunto. Quindi, diciamo che la verità sta un po’ nel mezzo. In quanto a eroe invece, c’è da rifletterci un po’ su ma alla fine, sì, dai, possiamo anche considerarlo tale, se non altro per la forza di volontà, la tenacia e  la disposizione al sacrificio per aiutare gli altri, e anche se stesso, in realtà.

Dunque, ecco la storia di Lightyear La vera storia di Buzz, diretto da Angus MacLane e al cinema da mercoledì 15 giugno. Assieme alla sua comandante Alisha Hawthorne e l’intero equipaggio, Buzz sta rientrando da una missione spaziale ma, incuriosito da un pianeta sconosciuto che sembra pieno di risorse, decide di andare a dare un’occhiata. Solo che, per una serie di avvenimenti che non stiamo di certo qui a spoilerare, si ritroveranno tutti bloccati su quel pianeta tutt’altro che accogliente. A quel punto, le reazioni potevano essere due: la prima, tentare in ogni modo, volendo anche per sempre, di tornare  casa; la seconda, accettare il fato e rifarsi una vita lì. Nel secondo modo ha reagito Alisha, e anche il resto dell’equipaggio: lei infatti metterà radici nonostante i pericoli del posto, prenderà moglie, il che va sottolineato perché in un fim Disney una ragazza che si sposa con un’altra ragazza non si vede tutti i giorni per cui evviva, e avrà pure dei nipoti. Buzz invece, testardo come un mulo continuerà a provare e riprovare a raggiungere l’ipervelocità che potrebbe riportare tutti a casa, ma ad ogni viaggio/test di pochi minuti, a causa della dilatazione temporale, corrispondono anni sul pianeta, così ogni volta che rientrerà, troverà Alisha e tutti gli sempre più vecchi. Per fortuna la sua comandante e amica gli ha regalato Sox, un gattino robot che lo assisterà per sempre, nel corpo e soprattutto nello spirito. Anche quando si imbatterà in se stesso del futuro….

Fallimento, senso di colpa, spirito di squadra, lealtà, i temi importanti del film, oltre a quello già citato della libertà e dignità sessuale toccato con estremo garbo, come hanno sottolineato anche le voci italiane del film nel corso della conferenza stampa. Lightyear La vera storia di Buzz è un film d’animazione che, come dicevo, è tutta una follia temporale: se, come dicono gli autori, è il film che ha visto Andy da bambino per cui poi ha voluto il Buzz giocattolo, sarebbe un film degli anni novanta e, credetemi, non un film degli anni novanta, neanche per finta. Inoltre c’è quella cosa della dilatazione temporale che, peraltro, è alquanto inquietante, soprattutto perché realistica. Ma in fondo, chissene importa: il film è spettacolare, vanta trovate davvero divertenti e ci offre più di uno spunto su cui riflettere.

Senza dimenticare che nella versione italiana troviamo delle voci amate già prima di questo film. A doppiare Buzz è infatti Alberto Malanchino, il Gabriel di Doc Nelle tue mani tanto per citare il suo ultimo ruolo televisivo, già avvezzo alla professione da quella famosa invasione degli Orsi in Sicilia, e qui protagonista assoluto che regge bene tutto il film. Esordiscono invece al leggio, dopo essersi cimentati comunque più volte nel ridoppiare se stessi in qualche serie, Esther Elisha, ultimamente amata come Paola in Guida Astrologica per cuori infranti, e Ludovico Tersigni, il superamato Ale di Summertime ma anche ultimo conduttore di XFactor: lei che dà voce a Alisha, lui al gatto robotico, ma non tanto, Sox. E poi c’è il cameo di una giovane studentessa di fisica nonché aspirante astronauta nonché divulgatrice scientifica per ragazzi su Rai Gulp Linda Raimondo, che ha già dato voce a un personaggio della serie Lampadino e Caramella. Ecco la nostra videointervista ai magnifici quattro: