Io ti cercherò: videointervista a Alessandro Gassmann

di Patrizia Simonetti

Alessandro Gassmann – già al cinema con Non odiare – torna su Rai 1 con una serie crime dall’incipit struggente: Io ti cercherò, sapientemente diretta da Gianluca Maria Tavarelli, in onda da lunedì 5 ottobre e in anteprima su RaiPlay sabato 3 e domenica 4. E torna nel ruolo di un padre che sempre più spesso gli viene affidato sia dal piccolo che dal grande schermo – padre lui stesso nella vita di Leo Gassmann – stavolta un padre molto difficile da interpretare perché il figlio, Ettore, 23 anni appena, muore. E lo fa dopo una notte d’amore in terrazza con la sua ragazza, lì tra le strade del Pigneto e il cielo che è di tutti, inclusa la Via Lattea, chiedendosi se c’è vita anche da qualche altra parte oltre che su questa terra. Quando Valerio, suo padre, entra a casa sua accompagnato da Sara, vice questore, che un tempo ha pure amato, si accorge che quel suicidio di cui tutti parlano non può aver avuto luogo: il frigo pieno, gli occhiali rotti finiti chissà come sotto al mobile, sensazioni di una vita viva vissuta tra quelle mura che lui non aveva mai visto. Lo sa da subito che quel suo unico figlio gliel’hanno ammazzato, ma sembra non crederci, pare negarlo o quasi non pensarlo affatto. Ci penserà Sara, interpretata da un’intensa Maya Sansa, a ridestarlo, facendo breccia nel suo muro protettivo della rimozione.

Con Io ti cercherò Alessandro Gassmann torna però anche nel ruolo del poliziotto accusato ingiustamente di qualcosa che lo ha fatto cacciare dalle forze dell’ordine costringendolo a cambiare mestiere, ricordandoci un po’ quel Giuseppe Lojacono de I Bastardi di Pizzofalcone che ritroveremo l’anno prossimo con la terza stagione, lui non espulso ma allontanato e spedito in un commissariato lontano e per tutti alla rovina. Valerio Frediani invece la divisa non la può indossare più, ma l’intuito, lo spirito e l’amore profondo per suo figlio, nonostante le incomprensioni che li hanno tenuti lontani, lo spingeranno così forte a cercare la verità che, come promesso, riuscirà a trovarla.

Le parole hanno un ruolo fondamentale in Io ti cercherò: quelle di Ettore, interpretato da Luigi Fedeli (Piuma, Quanto basta), che già uscito di scena racconta proprio a suo padre la sua morte e di come l’ha affrontata continuando a ripetere ai suoi assassini “mio padre vi verrà a cercare… mio padre vi verrà a cercare…” E poi quelle commosse della sua ragazza Martina (Zoe Tavarelli) in chiesa, quelle dure della sua ex moglie che lo accusa di averlo abbandonato, e le sue stesse parole che esplodono di rabbia contro un giovane ladruncolo immigrato che rincorre fino allo sfinimento e al quale intima gridando “te ne devi andare…” Le cose belle e le cose brutte che si dicono nel dolore, nella guerra tra i sensi di colpa e la sopravvivenza, nella disperazione del rimpianto. I flashback ci aiutano a capire, come quello che riporta Valerio a sedici anni prima, quando era ancora felice con sua moglie e suo figlio, suo fratello e i colleghi, quando era ancora in polizia, prima che tutto franasse sotto ai suoi piedi e lui prendesse una delle due strade di un bivio, sbagliando senza rimedio. Sullo sfondo, e non solo, una Roma sfaccettata e complice:

ciò che colpisce di Io ti cercherò non è solamente il filo giallo che caratterizza la trama, ma anche e soprattutto il percorso umano del protagonista, il pezzo di strada e di vita che lo aveva portato fino a dove questa storia comincia – dice il regista – L’attenzione si concentra su questo percorso umano, sulla storia personale. Un racconto che si dipana in una Roma periferica: è qui che troviamo i personaggi, le loro case, il loro quotidiano. Gli spazi che frequentano, vuoti o pieni che siano, le piazze, le strade, ne rispecchiano l’anima. Valerio, il fratello e la famiglia sono cresciuti nel quartiere Preneste, nei dintorni della tangenziale, in quel dedalo di vie, di svincoli e di incroci che lo caratterizza, tra lo sferragliare dei tram che tornano al deposito e il traffico congestionato in una città che ha ancora un sapore anni ’70. Ettore, il figlio di Valerio, vive al Pigneto, tra i murales che ricordano Pasolini e i centri sociali pieni di studenti. È una Roma marginale ma non priva di fascino. A fianco di questa, c’è una città che mette insieme, nel giro di pochi chilometri, i Parioli, con i suoi club di tennis, le piazze di spaccio di Ostia, le cupole del centro storico, il mare di Anzio, le cave di Travertino di Tivoli. Una città che si svela dalle periferie al centro, facendo da palco-scenico e da sfondo allo scorrere delle vite dei nostri personaggi”.

Nel cast di Io ti cercherò, coprodotta da Rai Fiction e Publispei, ideata da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli, Massimo Bavastro e Monica Rametta, troviamo anche Andrea Sartoretti, Zoe Tavarelli, Giordano De Plano, Fiorenza Pieri, Giada Prandi, Ettore Belmondo, Massimo De Francovich, Sara Franchetti, Lorenzo Gioielli, Alessandro Procoli, Federico Tocci, Cesare Apolito e Domenico Macrì. Ecco la nostra videointervista a Alessandro Gassmann: