Richard Gere protagonista della serie TV MotherFatherSon

di Patrizia Simonetti

Un uomo potente e senza scrupoli che ha fatto della sua brama di potere la sua ragione di vita, sacrificando alla sua causa moglie e figlio, paradossalmente e magnificamente interpretato da Richard Gere, buddista, da sempre impegnato sul fronte dei diritti umani e nel sociale a sostenere i più deboli, indimenticabile il nostro incontro con lui nel giugno del 2016 alla Comunità di Sant’Egidio a Roma dove volle presentare ai senza tetto il suo film Gli invisibili a loro dedicato, anche se lo avevamo già incontrato alla presentazione di Franny nel dicembre 2015 e lo avremmo rivisto nel settembre 2017 per L’incredibile vita di Norman. Tutti ruoli assolutamente lontani da quello di Max Finch in MotherFatherSon, da lunedì 8 giugno su Sky Atlantic e Now TV, a segnare l’esordio di Richard Gere come protagonista di una serie televisiva, e che esordio…

MotherFatherSon racconta le drammatiche vicende di una famiglia distrutta dall’ambizione e dalla freddezza di un uomo capace di annientare qualunque relazione in nome della sua corsa prima, e della sua permanenza poi, nell’Olimpo dei potenti, dove i soldi non servono tanto a comprare cose che forse potrebbero farti felice, ma a soggiogare, plasmare, influenzare la politica, giocare con la vita degli altri, anche con quella di tuo figlio. Nei primi due episodi di MotherFatherSon che abbiamo visto in anteprima, il rapporto insano e doloroso tra madre, padre e figlio è messo in assoluto primo piano: come detto Max Finch, magnificamente interpretato da Richard Gere che non delude mai né sul grande né sul piccolo schermo, è un potente uomo d’affari americano diventato tale senza chiedere nulla a nessuno, il classico self-made man. Il suo potere lo esercita nel mondo dei media, da dove ha cominciato in piccolo con due magazines leggeri dopo aver lasciato l’acciaieria paterna, per arrivare a costruirsi un impero, il cui punto di forza è il The National Reporter, un giornale con sede e diffusione nel Regno Unito il cui scopo non è tanto quello di informare i suoi lettori quanto di manipolare la politica, decidendo persino l’esito delle elezioni, appoggiando l’uno o l’altro candidato, come il Primo Ministro uscente Jahan Zakari (Danny Sapani), primo premier musulmano del Regno Unito, o la sua sfidante, l’outsider Angela Howard (Sarah Lancashire), decisione da prendere con tutte le dovute cautele, dopo averli incontrati entrambi di persona accolto da biscotti pallidi e torte alla frutta. A dirigere il The National Reporter Max ha piazzato suo figlio, un infelice da quando da bambino, sensibile con le persone e gli animali, era stato allontanato da sua madre Kathryn perché il padre aveva deciso che a crescerlo e ad educarlo, a sua immagine e somiglianza, sarebbe stato soltanto lui: il ragazzo si chiama Caden e nonostante un’ostentata sicurezza di sé, ha seri problemi, pure in camera da letto. Neanche sua madre a dire il vero se la passa tanto bene, strafatta di nostalgia e rimpianti. E a quanto ci racconta il flashback, Caden non è stata l’unica cosa che Max le ha portato via. Il loro incontro, forzato dall’ennesimo evento tragico, porterà alla luce tutto il dramma e tutte le colpe. Caden è interpretato da Billy Howle (Dunkirk, Star Wars: L’ascesa di Skywalker, Chesil Beach – Il segreto di una notte) e sua madre Kathryn da Helen McCrory (Intervista col vampiro, The Queen, Harry Potter, Skyfall,  Peaky Blinders, Penny Dreadful).

MotherFatherSon è una serie ben scritta, con i personaggi delineati a 360 gradi e risvolti toccanti, a raccontare di un mondo dove ogni debolezza è quantificata in denaro e indice di gradimento, dove non c’è privacy che possa reggere il peso della lotta all’ultimo colpo di gossip, dove la vita non è vissuta ma rivelata come in un film, e dev’essere quel film a dispetto delle cose più pure, come l’amore, che devono restare segrete. Ad incuriosirci nel tessuto del fil rouge family anche il tassello di un crimine commesso ai danni di una ragazza, una sorta di sotto trama con tanto di omicidi su cui iniziano ad indagare in segreto il giornalista del The National Reporter Nick Caplan (Paul Ready) e l’ex collega Maggie Barns (Sinéad Cusack) che se n’è appena andata dal giornale sbattendo la porta, crimini nei quali potrebbe anche essere coinvolto il grande capo Max Finch e sui quali non vediamo l’ora di capirci di più nei successivi 6 episodi.

Nel cast di MotherFatherSon, targata BBC Studios, scritta da Tom Rob Smith (American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace) e diretta da James Kent e Charles Sturridge, anche Pippa Bennett-Warner (Gangs of London) e Joseph Mawle (The Hallow).