Se cercate un picchiatore colto, il picchiatore più colto della storia, dovete andare in Thailandia. Se invece volete un avvocato triste ma specializzato in diritto canonico, andare così lontano non serve, magari giusto un salto in Vaticano… Ma se li volete vedere entrambi all’opera, allora vi dovete muovere e andare al cinema. Rosario Lisma e Marco Bonini, l’uno siciliano l’altro romano, entrambi noti al pubblico cinematografico ma soprattutto a quello televisivo, il primo ad esempio per Lampedusa e Romanzo siciliano, il secondo per Il Paradiso delle signore, Un medico in famiglia e Come fai sbagli, sono due delle nuove entrate di Smetto quando voglio Masterclass in sala da giovedì 2 febbraio, secondo capitolo della mini saga di Sydney Sibilia. I due, nei rispettivi ruoli dell’avvocato Vittorio e dell’anatomista teorico di fama mondiale Giulio Bolle, vengono infatti reclutati dalla banda di ricercatori più famosa del grande schermo capeggiata da Pietro Zinni (qui la nostra videointervista a Edoardo Leo) chiamata a collaborare niente meno che con la polizia. La loro missione però è talmente importante, visto che ci si gioca la libertà e soprattutto la fedina penale pulita, da non badare a spese. Vittorio (Rosario Lisma) era già stato nominato nel primo film Smetto quando voglio, e adesso ha finalmente un volto. Giulio Bolle invece (Marco Bonini) è un personaggio nuovo di zecca: fisico atletico e conoscenza spropositata del corpo umano, non ha l’abilitazione per curare la gente e allora si dedica a farle male, prima durante incontri clandestini di Thai Boxe a Bangkok, poi al servizio di Pietro Zinni e compagni, ma giusto per addormentare qualche sentinella con un colpo secco o cose così. Ecco come ci parlano dei loro personaggi Rosario Lisma e Marco Bonini nella nostra videointervista:
516