Il Paradiso delle signore: dalla Parigi di Emile Zola alla Milano del boom economico, ma sempre in un grande magazzino

di Patrizia Simonetti

Milano, 1956. L’Italia si scrolla di dosso la guerra con i suoi orrori, cambia il modo di pensare, vivere e sperare, cambiano i modelli, e fa spazio al miracolo economico, al boom, quello che porterà la TV e tutti gli altri elettrodomestici, e pure i grandi magazzini, uno in particolare, ma come tutti gli altri simbolo di una filosofia che va tutto bene e non può che andare meglio, dove tutti possono permettersi di comprare, dove lavorano solo belle ragazze, sorridenti e disponibili, ammirate dagli uomini e invidiate dalle altre donne, e chi è più coraggioso e audace può prenderne il comando. A Al Paradiso delle signore, romanzo del 1883 di Emile Zola, si era già ispirata la BBC con The Paradise, serie in 8 episodi arrivata da noi lo scorso giugno  su Premium, che ne aveva trasferito la vicenda dalla Parigi dell’autore alla contea inglese del Durham, dove il primo grande magazzino dell’Inghilterra del 1870, con i suoi prezzi accessibili e l’ampia scelta, aprì le porte alle donne di ogni classe sociale facendo storcere il naso alle più aristocratiche, protagonista Denise Lovett interpretata da Joanna Vanderham e il proprietario John Moray (Emun Elliott) che tutte lo vogliono. Adesso Il Paradiso delle signore trasloca ancora e arriva in Italia, a raccontarne la storia assieme a quella di tutti coloro che in qualche modo ne fanno parte è la nuova omonima serie di Rai1 al via stasera, martedì 8 dicembre, 10 doppi episodi diretti da Monica Vullo con Giusy Buscemi, l’ex Miss Italia già vista ne La dama velata e Il giovane Montalbano, Giuseppe Zeno, Alessandro Tersigni.

Le commesse del Paradiso, che chiamano le veneri, il loro posto se lo sono conquistato e se lo tengono ben stretto perché vuol dire indipendenza e, con un po’ di fortuna, anche la realizzazione dei propri sogni. Come Teresa Iorio, arrivata dalla Sicilia con tutto il suo entusiasmo dopo essersi rifiutata di sposare chi non voleva per marito, e quindi pronta a superare ogni altro ostacolo della vita. È lei il fil rouge che tiene insieme il racconto lungo tre stagioni e che passa dalla vittoria della Ferrari alle Mille Miglia fino al naufragio dell’Andrea Doria. Ma ci sono anche Anna, che vuole farsi una famiglia, Lucia che somiglia a Marylin e nasconde un marito e un figlio, Silvana, svampita e un po’ impacciata che vuole fare l’attrice come Audrey Hepburn.

Poi ci sono i magazzinieri che fanno il lavoro più pesante, come il capo Corrado e come Quinto, compaesano e innamorato perso di Anna. E soprattutto i pubblicitari, simbolo della comunicazione di massa del futuro, sempre alla ricerca di nuove strategie, come il gentile e timido Roberto, l’anticonformista Elsa, ma soprattutto il geniale art director Vittorio. E infine il capo, Pietro Mori, che ha tirato su Il Paradiso dal nulla: bello, forte, elegante, ha assaggiato la guerra e la prigione nazista, e adesso non ha più paura di niente e di nessuno, le donne lo sognano ma lui sogna altro, per esempio portare in Italia lo stile imprenditoriale americano che ha imparato sul posto, ma  nasconde pure un grande segreto.

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