La notte è piccola per noi cantavano le gemelle Kessler nel lontano 1965… E sembra quasi di stare in quegli anni lì nella balera alla periferia di Roma dove si incontrano anime in pena tanto diverse tra loro quanto accomunate da una disperata ricerca della felicità senza sapere da che parte cominciare. La notte è piccola per noi – Director’s cut di Gianfrancesco Lazotti che firma anche il soggetto e la sceneggiatura, in sala da giovedì 14 marzo li racconta bene questi personaggi che si aggirano tra i tavoli e le luci colorate di un locale dove si va per ballare ma anche per incontrarsi, magari al buio nonostante le luci, dopo accordi presi in chat: ed è quanto accade a Ghega e Cosimo, lei “una bugiarda patologica ma per infelicità, quella universale – ci racconta nella nostra videointervista Michela Andreozzi che la interpreta, invitando poi tutti a “reagire alla malinconia in qualunque modo”; lui di parecchio più giovane, bugiardo almeno quanto lei, “impacciato e timido, cerca un’esperienza per diventare adulto” ci dice Tommaso Lazotti, figlio del regista e nipote di Ettore Scola, che nella nostra videointervista ci racconta anche di quanto il personaggio di Fellini, dopo averlo interpretato per caso in Che strano chiamarsi Federico di Scola gli sia rimasto appiccicato addosso. Sulla pista di quella balera si aggira anche Fatima, anche se sta per lo più seduta al tavolo a guardarsi attorno, in perenne attesa di qualcuno che se n’è andato da tempo, e dietro di lei “c’è un mondo che non sappiamo e che può avere una grande profondità” ci rivela del suo personaggio Giselda Volodi che la sua popolarità l’ha avuta anche grazie alla terribile Wally de L’allieva, ma che tanto teatro ha fatto e continua a fare, sperimentale e meraviglioso, e che presto rivedremo ancora al cinema in The book of vision in cui darà vita a due personaggi distanti nel tempo. C’è anche un gruppo di donne in uscita composto da un’acida preside scolastica che è Francesca Reggiani, accompagnata da giovani insegnanti tra cui Teresa Mannino, c’è una cameriera che sembra discreta ma che non lo è per niente, un ruolo insolitamente quasi comico e ben portato da una Cristiana Capotondi tanto diversa dal solito a cominciare dai cortissimi capelli; c’è un ladro incallito che proprio non ce la fa a non rubare neanche nel giorno dell’anniversario di matrimonio che è Riccardo De Filippis. E c’è anche una coppia di anziani che continuano a litigare per gelosia manco avessero vent’anni cui danno vita e vitalità Alessandra Panaro e Philippe Leroy. E soprattutto c’è la musica, quella della Naomi’s Band, ovvero gli Stag (qui la nostra videointervista al gruppo) e Thony, cantante e attrice che esce contemporaneamente in sala anche con Momenti di trascurabile felicità, e che ne La notte è piccola per noi è “una donna mai attuale come oggi con il suo compagno manesco (Andrea Sartoretti) – dice – e che non ha grosse armi contro di lui perché in fondo lo ama”. Un personaggio, quello della cantante della balera dove “ho portato la mia eleganza riconosciuta ovunque – scherza Thony nella nostra videointervista – e anche un certo dolore che mi porto dentro”. Un mondo, quindi, dove ognuno di noi può ritrovare un po’ di se stesso: “la sala da ballo è l’osservatorio popolare che abbiamo scelto per gettare uno sguardo in giro, ai tempi che stiamo vivendo” dice il regista. Le nostre videonterviste a Michela Andreozzi, Giselda Volodi, Tommaso Lazotti e Thony:
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