Il Grande Salto, videointervista a Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis

di Patrizia Simonetti

Buona la prima, la prima regia di Giorgio Tirabassi, che con Il Grande Salto in sala da giovedì 13 giugno con Medusa, ci regala una commedia dal risvolto amaro come quelle di cui capita di sentire la mancanza, piacevole e divertente, che apre sorrisi ma non indugia mai alla comicità fine a se stessa, piuttosto alterna risate a occhi lucidi e pensieri, scatenando una grande empatia nei confronti dei protagonisti, anche se poi così onesti non sono, ma sfortunati è dire poco. “Volevo fare quello che ho fatto – ci dice del resto Giorgio Tirabassi nella nostra videointervista – la soddisfazione maggiore è stata quella di essere riuscito a realizzare un rapporto credibile e un equilibrio tra il drammatico e il comico”.

Ne Il Grande Salto Giorgio Tirabassi è sia dietro che davanti alla macchina da presa e fa coppia perfetta con Ricky Memphis: sono loro i due poveracci di cui sopra, ovvero Rufetto e Nello, amici da sempre e da sempre immersi nella periferia romana, già protagonisti dei racconti teatrali di Tirabassi firmati da Daniele Costantini, arrivati a una certa età senza una sistemazione, quattro anni di carcere condivisi per una rapina andata male, l’uno con moglie, figlio e suoceri ingombranti quanto comprensivi e in fondo più che benevoli, l’altro solo e solitario, e per quanto tenti approcci con l’altra metà del cielo, non ne porta in porto neanche uno. Tra i meriti del neo regista, anche la scelta di un cast perfetto che se in prima fila vede il suo ex compagno di Distretto di polizia con cui condivide un reale pessimismo che sfiora il cosmico, subito dietro incontriamo Roberta Mattei (Non essere cattivo, Veloce come il vento, Omicidio all’italiana) che è Anna, l’amorevole e paziente moglie di Rufetto, Gianfelice Imparato e Paola Tiziana Cruciani che sono i suoi suoceri, Salvatore Striano che è tal Ciletta, la possibile occasione, e camei più che azzeccati come quello di Valerio Mastandrea impiegato delle poste, Lillo fornitore d’armi (e non chiamatelo Chicco) e Marco Giallini capo zingaro scortese. Dunque Rufetto e Nello, come tanti di noi, seppure parecchio inguaiati con la vita, che sia per destino, come crede Nello, oppure no come ritiene Rufetto, tentano e ritentano il grande salto, quell’occasione di svolta definitiva che possa traghettarli da un inferno in terra se non in Paradiso almeno in un accettabile purgatorio, ma niente, la botta di… per quanto studiata, cercata e anelata non arriva, e la dura realtà si paleserà loro come un fulmine a ciel sereno… La nostra videointervista a Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis: