Future Film Festival 2018: si apre con Unsane girato da Soderbergh con l’iPhone

di Patrizia Simonetti

Il cinema del futuro e il futuro (non solo) del cinema. Questo lo slogan del Future Film Festival 2018 che si apre oggi, martedì 29 maggio a Bologna, 6 giorni di tante cose con un programma speciale in occasione del ventesimo compleanno della rassegna diretta da Giulietta Fara e Oscar Cosulich e come sempre tutta dedicata alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. Dopo l’inaugurazione con lo svelamento dell’opera dell’artista emergente Beni Bosetto cui si deve il logo del Future Film Festival 2018, si parte subito alla grande con l’anteprima italiana di Unsane di Steven Soderbergh, presentato a Berlino e uscito in patria il 23 marzo scorso, girato in gran segreto in una settimana interamente con uno iPhone: “se questa modalità sia il futuro del cinema non lo so – dice il regista, produttore, sceneggiatore nonché direttore della fotografia americano cui dobbiamo tra gli altri film come Sesso, bugie e videotape, Erin Brockovich, Ocean’s Twelve, La truffa dei Logan in uscita nelle nostre sale giovedì prossimo 31 maggio e la serie TV The Knickdi certo è una direzione, una fase di transizione perché non c’è dubbio che oggi l’iPhone aiuti a tradurre una storia nella realtà visiva del mezzo più usato al mondo: la resa è intensa, iperrealista e sicuramente un filtro che dobbiamo ancora abituarci a vedere sul grande schermo: per me questo nuovo medium cinematografico cambierà il mio modo di fare cinema”. Il mezzo peraltro è più che adatto ad una storia dei giorni nostri che tratta di stalking: in Unsane infatti si racconta di una donna in carriera costretta a lasciare la sua città che è Boston perché perseguitata da uno stalker e che suo malgrado finirà in una clinica psichiatrica dove ritroverà il suo persecutore, protagonsti Claire Foy e Joshua Leonard.

33 i lungometraggi e 95 i corti nel fitto e variegato programma del Future Film Festival 2018, molti indipendenti a toccare temi sociali e parecchi altri, oltre ad Unsane, in anteprima italiana come Un Homme est mort di Olivier Cossu e The man Who Knew 75 languages di Anne Magnissen, ospite in una speciale masterclass; come Mutafukaz film d’animazione di Run e Shojiro Niscimi, come gli iraniani in fuga dalla censura in patria Tehran Taboo e Window Horses; per chiudere il concorso con My Dogs, Jinjin and Akita, del coreano Cho Jong-duck. Tante le chicche fuori concorso come The Breadwinner di Nora Twomey, film d’animazione sulle condizioni della donna nell’Afghanistan dei Talebani prodotto da Angelina Jolie di cui vi abbiamo già parlato con entusiasmo in occasione dell’anteprima alla Festa del Cinema di Roma; e il mega omaggio a Isao Takahata, maestro e cofondatore con Hayao Miyazaki dello studio Ghibli recentemente scomparso, con una vasta retrospettiva e una tavola rotonda. Senza dimenticare la mostra Is it the Future is it the past (titolo tratto da una frase pronunciata in Twin Peaks: The Return di David Lynch), la prima in Italia a raccontare la storia degli effetti visivi in venti tappe, da Georges Méliès a Blade Runner, da Avatar ai mondi virtuali di Stephen Spielberg, toccando autori e artisti italiani e internazionali che hanno lavorato agli effetti visivi.

Programma e tutte le info su http://www.futurefilmfestival.org/