Don Pietro Savastano è morto e quasi non ce ne facciamo una ragione. Perchè ad interpretarlo in Gomorra, la fortunata serie di Sky Atlantic, è stato Fortunato Cerlino che proprio a Gomorra deve la sua popolarità più ampia nonostante il suo passato di tutto rispetto sia nel cinema che in teatro. Sul grande schermo è appena tornato in Inferno di Ron Howard come guardia del museo, sul piccolo, dopo Hannibal, proprio pochi giorni fa in un breve ma intenso ruolo nel penultimo epidosio de I Medici, altra serie baciata dal successo appena conclusa su Rai1 a raccontare le gesta, eroiche e meno, della famiglia più potente della Firenze rinascimentale, quello di Mastro Bredani, un mercante d’olio che proprio Cosimo De’ Medici ha voluto nella Signoria. Tanti i suoi prossimi impegni e programmi, da Falchi, film diretto da Antonio D’Angelo, figlio di Nino, con lo stesso Nino d’Angelo e con Michele Riondino, in cui Fortunato Cerlino interpreta, per una volta, un polizotto, e che vedremo a marzo, a Britannia, una produzione Sky UK che ci riporterà al 43 dc e a quando i romani invasero la Britannia celtica; e poi darà la sua voce al documentario della Fox dal titolo Il legno selvaggio. Abbiamo incontrato Fortunato Cerlino alla premiere di Marte, la docu-serie prodotta da Ron Howard e Brian Grazer e diretta da Everardo Gout che vedremo da martedì 15 novembre in prima serata su National Geographic. E proprio da qui, da Marte in qualche modo, inizia la nostra videointervista a Fortunato Cerlino:
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