Carta canta: videointervista a Savio sul suo EP sociale per l’Avis

di Patrizia Simonetti

Ho sempre pensato alla musica come intrattenimento, compagnia, emozione, e anche potere sociale. Basti pensare in grande, molto in grande, a iniziative come quelle del 1985, anno storico per il potere della musica, dal Live Aid di Bob Geldof a USA For Africa. La musica è riuscita spesso dove la politica ha fallito, ha fatto grandi cose durante la pandemia di Covid-19 tra sostegno morale e pratico, come le ormai famose cantate sui balconi, le raccolte fondi, spesso con il sostegno della radio. E in questo grande mare c’è anche Savio, al secolo Giuseppe D’Amico, musicista, insegnante di musicoterapia, tanto impegno verso i disabili, che con umiltà, passione e determinazione porta avanti il suo progetto da “cantautore sociale” come ama definirsi, creando canzoni che contengono temi importanti e accompagnandone le parole con sonorità e melodie semplici ma efficaci. Da qualche giorno è uscito con Circuiti Sonori il suo primo EP intitolato Carta canta come la canzone più nuova che c’è dentro che parla di donne, quella addolorate e violentate, ma c’è anche Socialmente Social che potrebbe persino diventare un tormentone estivo, accompagnata da un originale lyric video che trovate qui, basta guradre e poi ci ritroviamo Musicabile e Metti la e con l’accento di cui vi avevamo già parlato. Un progetto che nasce solidale, dice Savio, e arriva solidale: tutti i proventi della vendita di Carta canta andranno infatti all’Avis della sua Leonforte, in provincia di Enna. Ma ci racconta tutto lui stesso, ecco dunque la nostra videointervista a Savio: