Metti la e con l’accento, intervista a Giuseppe D’Amico in arte Savio

di Patrizia Simonetti

Nuovo singolo per Giuseppe d’Amico in arte Savio: il musicista e cantautore siciliano firma testo e musica di Metti la e con l’accento da giovedì 17 ottobre sulle piattaforme digitali, preludio di un EP atteso per la primavera, il tutto prodotto dall’etichetta indipendente @circuitisonori, mentre gli arrangiamenti sono stati realizzati ancora una volta da Giancarlo Vaccalluzzo, ex tastierista di Francesca Michelin e Ludovica Comello. Il brano ha una melodia orecchiabile e un testo interessante sulla mancanza di lavoro e sul precariato invitando però, come nello stile di Savio, a non abbattersi e ad impegnarsi con il proprio essere affinché le cose cambino. Giovedì 17 in serata su YouTube e sulla pagina ufficiale di @circuitisonori arriva anche il videoclip di Metti la e con l’accento diretto da Alberto Maria e scritto da Adriano Giotti che vede protagonisti, oltre allo stesso Giuseppe D’Amico e Pietro Venticinque, anche Yano Sofia, Santino Sanfilippo e Antonino Santoro. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giuseppe D’Amico:

Quella del 17 ottobre non è una data a caso per l’uscita di Metti la e con l’accento, giusto?

Infatti, ho scelto questo giorno perché il 17 ottobre ricorre la giornata internazionale dell’eliminazione della povertà e Metti la e con l’accento parla della forte carenza lavorativa

Da dove nasce il testo di questa canzone?

Il testo nasce spontaneo, poiché mi ha visto protagonista del tema, seppure indirettamente: mio padre era un operaio che per anni ha lavorato duramente come artigiano e in seguito presso imprese del settore edile, dunque ho vissuto momenti di “magra” economica.

La melodia è molto allegra e accattivante, resta subito in testa, era questo l’obiettivo?

Ho voluto appositamente giocare con ritmo e melodia in modo da enfatizzare il tema trattato, ovvero la forte carenza lavorativa.

Come convivono una melodia leggera e un testo sociale?

Ho ritenuto opportuno utilizzare una melodia leggera e nello stesso tempo attuale proprio per accentuare la tematica, ponendomi io per primo in qualità di autore, la domanda su come accattivare l’orecchio attento degli ascoltatori.

Con Musicabile parlavi di differenze, disabilità e inclusione, con Metti la e con l’accento tratti di precariato e difficoltà economiche, credi che la musica debba sempre dire qualcosa di attuale e svegliare un po’ le coscienze?

Penso che il connubio musica e parole sia una delle forme più riuscite di comunicazione, che ci permette di sensibilizzare le persone in maniera precisa, talvolta addirittura mirata, in questo caso il ruolo del cantautore è davvero fondamentale per arrivare dritti al cuore della gente.

E, scusa, cos’è la è con l’accento?

Metti la e con l’accento prende spunto ovviamente dall’italianistica giocando sul verbo essere. Oggi penso sia essenziale mettere il proprio “essere” nella vita di tutti i giorni, per allontanare la probabilità di rimanere senzaun lavoro e senza una casa, cosa che ancora mi sembra attuale purtroppo.

Un tuo pensiero a chiudere che sia anche un messaggio…

Non sempre si riesce nell’impresa di affermare il proprio essere, probabilmente la chiave di molti disagi sociali è proprio questa.