Cars 3 è un film sul cambiamento, videoincontro con Brian Fee e Kevin Reher

di Patrizia Simonetti

Rimettersi in gioco è sempre una gran cosa, riprovarci, non demordere, insistere e tentare ancora. Poi però devi fare i conti con la vita, con gli anni e con i cambiamenti del mondo che va avanti mentre tu hai l’impressione di restare sempre un passo indietro. O un giro di ruota, visto che parliamo di macchine. Ed è quanto racconta ai bambini ma anche ai più grandi Cars 3, in sala giovedì 14 settembre, terzo capitolo della saga Disney Pixar dedicata a Saetta McQueen e compagnia bella lucida. Tra nuovi e vecchi personaggi ritroviamo voci italiane conosciute come quelle di Pino Insegno (qui la nostra videointervista) che doppia il commentatore televisivo Chick Hicks, di Sabrina Ferilli che è il sensuale avvocato Sally Carrera e fidanzata di Saetta, di Marco Messeri che la presta a Cricchetto come Marco Della Noce a Luigi, dei telecronisti sportivi Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli, e nuove come quella di Ugo Pagliai che è il saggio mentore di Saetta Doc Hudson, di J-Ax e de La Pina, qui il nostro videoincontro con tutti loro. Cars 3 diverte e appassiona, tiene con il fiato sospeso, tira frecciatine e lancia messaggini che fanno bene a grandi e piccoli, sull’amicizia, sul seguire la propria natura e le proprie passioni, sull’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne, eh sì, anche tra le macchine. E soprattutto sul saper adattarsi alla vita. “Cars 3 parla di cambiamento – ci conferma il regista Brian Fee nel nostro videoincontro che trovate a fine articolo – quello che io ho portato in termini di esperienza in questo film, e parlo della mia esperienza di padre perché diventare genitore è un grandissimo cambiamento: il tuo atteggiamento e il tuo comportamento cambiano, ti trasformano rispetto alla persona che eri abituato ad essere, oggi ad esempio quello che mi preoccupa è il benessere e il successo delle mie due figlie, un grande cambiamento quindi che ho portato in Cars 3”. Un tocco di ironico coinvolgimento autobiografico anche da parte del produttore quando si parla di ‘ritiro dalle scene’: “per quanto mi riguarda sono 24 anni che sono alla Pixar e diciamo che la parola pensionamento mi suona molto vicina…” scherza Kevin Reher. Ed ecco il nostro videoincontro con Brian Fee e Kevin Reher:

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