È diretto da Giorgio Pasotti Abbi fede, ultimo dei quattro film che, non uscendo in sala, arriva direttamente su RaiPlay giovedì 11 maggio nell’ambito dell’iniziativa #ilcinemanonsiferma, dopo Magari, Bar Giuseppe e La Rivincita. Il regista e attore bergamasco firma così la sua opera seconda dopo Io, Arlecchino del 2014, e la interpreta anche, avendo voluto accanto a sé come assoluto coprotagonista Claudio Amendola. Giorgio Pasotti è Padre Ivan, un prete molto sui generis che va in giro vestito quasi da tirolese, per il quale tutto ciò che non gli è gradito è “impertinente”, che vede tutto rosa e il male, beh, quello non lo vede proprio, una fede incrollabile al limite della sopportabilità per chiunque. Padre Ivan è responsabile di una chiesetta in mezzo ai monti e al verde dell’Alto Adige, e anche di una piccola comunità di recupero dove al momento ospita un ex terrorista arabo di nome Khalid (Aram Kian) che, a dispetto del mestiere fa davvero ridere, e un ex sciatore che ha dovuto rinunciare alla sua gloria sportiva per colpa di una lepre (capirete tutto vedendo il film) e da allora alcolizzato di nome Gustav (Robert Palfrader), che entrerà presto in simpatia con Sara (Gerti Drassl), un’altra povera disgraziata che qualcuno ha messo incinta e che si accasa nella comunità mangiando mele e bevendo vino, nonostante la gravidanza. E adesso arriva pure Adamo, un nome, un programma, neofascista calvo con tanto di simbolo del Fuan tatuato sulla nuca e foto incorniciata di Mussolini in valigia, deciso a non farsi piegare dal quel pretino un po’ scemo che sorride sempre e “non c’è problema”, soprattutto dopo aver scoperto che invece ne ha avuti di problemi nella vita il povero Ivan e ne ha uno pure bello grosso in testa. A Adamo viene assegnato un obiettivo a scelta e lui sceglie uno strudel che dovrà esser fatto con le mele dell’albero che troneggia rigoglioso nel giardino della chiesa. Ma non per molto… Remake italianizzato del danese Le mele di Adamo di Anders Thomas Jensen uscito nel 2014, che tanto ha colpito Giorgio Pasotti come lui stesso ci racconta nel nostro videoincontro, Abbi fede è a sua volta un racconto che passa quasi impercettibilmente dalla favola al noir, attuale come non mai visti i rigurgiti neofascisti, vergogna pura del nostro paese, e non solo. La lotta tra il bene e il male, inizialmente nettamente distinguibili rispettivamente in Ivan e Adamo, a un certo punto si fa meno chiara, il bianco e il nero svaniscono lasciando il posto a un grigio indefinito, alla redenzione, allo scontro con la realtà, alla malattia – nulla di più umano a dispetto di ogni Dio – al quasi-miracolo, all’ennesima salvezza, alla speranza. Più ironico dell’originale, Abbi fede fa anche molto ridere, merito ovviamente anche del cast – nel quale va annoverato un insolito Roberto Nobile nel ruolo di un medico decisamente politically incorrect – prima di sferrare il colpo finale, ma solo per poi riportare tutto e tutti verso un finale da “felici e contenti”. Più o meno. Il nostro videoincontro con Giorgio Pasotti e Claudio Amendola:
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