Magari: videoincontro con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher

di Patrizia Simonetti

Magari

è quando abbiamo un desiderio forte, quasi impossibile, o quando qualcuno ci offre una possibilità e sarebbe bello poterla afferrare. Magari per Alma è semplicemente una famiglia, magari normale, ma unita, senza dover scegliere tra mamma e papà perché restano insieme, magari… si intitola così, Magari, da domani, giovedì 21 maggio direttamente su Rai Play, opera prima di Ginevra Elkann, produttrice cinematografica di casa Agnelli, che ha tentato il salto dietro alla macchina da presa a raccontare del legame forte di tre fratelli, Alma, Jean e Sebastiano, che dopo la separazione dei genitori vivono con la madre a Parigi. Una madre che “si innamora sempre di qualcuno o di qualcosa” rivela la giovanissima voce narrante di Alma, e che li ha cresciuti con la sua rigida fede ortodossa, così che i tre pregano in litania prima di andare a dormire, il più grande, già adolescente, ha qualche problema con le ragazze, e Alma, beh, lei rivuole soltanto la sua famiglia unita e ha visioni di matrimoni in stile foto d’altri tempi. E quando la madre si innamora di un altro, e dell’idea di una nuova maternità che invece anni prima aveva abbandonato, Alma, Jean e Sebastiano vengono spediti dal padre, Carlo, che invece vive a Roma, sceneggiatore non ancora di fatto, che farà passare loro una specie di vacanza nella vecchia casa al mare, a Sabaudia, teatro di tanti ricordi per la regista, con il mare d’inverno, quello di Natale, un cane, nuovi amici, la prima cotta di bambina, una festa, e Benedetta. Che è la sua cosceneggiatrice, ma anche qualcosa di più. E Carlo è esattamente l’opposto della sua ex moglie.

Magari è un film poetico che ci riporta un po’ tutti indietro nel tempo. Siamo nei primi anni Ottanta, non ci sono cellulari, computer, internet, e quindi niente social o forse la storia sarebbe andata diversamente. “Volevo tornare a quegli anni, entrare nei miei ricordi, anche se non posso dire che sia un film sulla mia famiglia, piuttosto su un’idea di famiglia – ha detto oggi in conferenza stampa via Zoom Ginevra Elkanncerto che c’è uno spunto autobiografico, ma poi ha preso una sua strada. Quello che in realtà volevo fare era raccontare di emozioni e piccole cose dell’infanzia attraverso gli occhi di una bambina, Alma, che ha un’idea tutta sua di famiglie e di felicità”. Ci quindi sono i grandi, e i piccoli che li osservano, li scrutano e li giudicano. Senza filtri o pudore. Chiedono quando vogliono e offrono quando amano. Tutto qui. Mica come gli adulti che si fanno tutti quei problemi. Fantastici i giovanissimi Oro De Commarque (Alma), Milo Roussel (Sebastiano) e Ettore Giustiniani (Jean), tutti al loro esordio cinematografico, perfetti nei loro ruoli Riccardo Scamarcio che continua a interpretare padri (come ne Il ladro di giorni e nel prossimo Tre piani di Nanni Moretti) e Alba Rohrwacher che sono Carlo e Benedetta. Nel cast Céline Sallette, Benjamin Baroche, Brett Gelman, e per un cameo Florinda Bolkan.

Magari è il primo dei quattro film che, non uscendo in sala, arrivano direttamente su RaiPlay nell’ambito dell’iniziativa #ilcinemanonsiferma lanciata dalla Rai. Seguiranno il 28 maggio Bar Giuseppe di Giulio Base con Ivano Marescotti e Virginia Diop, il 4 giugno La rivincita di Leo Muscato con Michele Venitucci e Michele Cipriani, l’11 giugno Abbi fede di Giorgio Pasotti  che è anche protagonista accanto a Claudio Amendola. Nell’ambito della stessa iniziativa sbarcano direttamente su Rai Play anche altrettante pellicole uscite in sala: il 18 giugno Lontano Lontano di Gianni Di Gregorio con Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli e lo stesso regista, il 25 giugno Ötzi e il mistero del tempo di Gabriele Pignotta con Michael Smiley, Diego Delpiano e Alessandra Mastronardi, il 2 luglio Dafne di Federico Bondi con Carolina Raspanti, Antonio Piovanelli e Stefania Casini, e il 9 luglio Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio con Anna Foglietta e Giampiero De Concilio. Ecco il nostro videoincontro via Zoom con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher: