Videointervista a Blu Yoshimi a Venezia 77 con Cigare au miel (Honey Cigar)

di Patrizia Simonetti

Blu Yoshimi

torna in Laguna per la quarta volta. Dopo Arianna, Piuma e il cortometraggio L’Eroe, quest’anno a Venezia 77 accompagna Cigare au miel (Honey Cigar), film d’apertura, mercoledì 2 settembre, della sezione dedicata alle Giornate degli Autori, opera prima, coprodotta dai fratelli Dardenne, scritta e diretta dalla cineasta franco algerina Kamir Aïnouz che in Cigare au miel (Honey Cigar) racconta la sua storia che diventa la storia di Selma (Zoé Adjani), diciassettenne nella Parigi del 1993 dove vive con la sua famiglia berbera borghese e secolare. Sua madre e suo padre sono interpretati da Amira Casar e Lyes Salem mentre Blu Yoshimi (Caos calmo, Una pallottola nel cuore 3, Likemeback) interpreta la sua amica italiana Giulia: “Giulia è al suo primo anno di Università e ha un’energia da cui si lascia travolgere e travolge anche la protagonista alla quale sta sempre accanto, è la sua spalla, soprattutto quando ha dei problemi con il ragazzo, e durante il duro rito di iniziazione riservato alle matricole” ci rivela la giovane attrice romana nella nostra videointervista, un ruolo chiave e da lei molto sentito soprattutto per la sua solarità. Selma infatti, come tutte le ragazze della sua età, un giorno incontra Julien e si innamora, e vorrebbe viverla a pieno quella sua prima, passionale e travolgente esperienza amorosa, ma si rende presto conto che le regole severe che vigono nella sua famiglia non glielo permetteranno. Si instaura quindi dentro di lei una lotta feroce ma inevitabile scatenata dalla potenza del suo desiderio, e si ritrova in bilico tra il mondo occidentale e di scoperta di sé stessa composto dai suoi amici, e quello della famiglia tradizionale che le ricorda che il mondo è in guerra… “Sono cresciuta a Parigi, in una famiglia di immigrati algerini erudita – racconta Kamir Aïnouquando ho attraversato il periodo adolescenziale negli anni Novanta, mi sono scontrata con una cultura patriarcale che non conosce frontiere. Nemmeno i continui avvertimenti di mia madre, oltre a tutto il resto, mi hanno preparato alla violenza del dominio totale di un genere su un altro: ho scoperto che i corpi delle donne erano campi di battaglia. Per mia fortuna, provengo da una famiglia di rivoluzionari. Quando tornavo a casa ad Algeri e nella Cabilia, vedevo le donne della mia famiglia esprimere le loro opinioni attraverso gli occhi, i gesti, il linguaggio del corpo. E vedevo gli uomini rispondere allo stesso modo. Il desiderio, anche se taciuto, era ovunque. Con Cigare au miel, volevo esplorare i modi in cui ci si libera dalle catene più pesanti e, talvolta, più tenere”.

Ecco la nostra videointervista a Blu Yoshimi (la foto che la ritrae con i pattini non fa parte del film ma le è stata scattata dall’amica e collega Selene Caramazza in un giorno in cui si sono divertite molto a farsi fotografie, ci ha raccontato), che ci parla di questa sua prima esperienza internazionale tanto voluta e finalmente ottenuta, del suo personaggio, dei suoi impegni futuri e di sua madre, l’attrice Lidia Vitale: