Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, videoincontro con Giulio Base e il cast

di Patrizia Simonetti

Il cinema torna a ricordare la Shoah e l’inumana crudeltà che senza alcuna ragione l’ha nutrita, con un film che parte dal drammatico rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 quando le SS portarono via 1259 persone tra cui oltre 200 bambini, tra inutili fughe disperate e un piccolo miracolo: nel convento delle Suore di Sant’Alessio, una ragazzina terrorizzata viene nascosta da una giovanissima e infelice suora (Alessia Maiello) in una ruota di legno e si salva. Inizia così in bianco e nero, il colore non colore del ricordo, Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma di Giulio Base, che se anche non arriva al cinema a causa della pandemia, approda su Rai Play mercoledì 27 gennaio, nella Giornata della Memoria, parola e concetto caro all’attore regista che si ritaglia anche un ruolo nel film, piccolo ma importante, quello del padre di Sofia, ragazza testarda interpretata da Bianca Panconi (vista ne La vita promessa 2, in Doc Nelle tue mani e ora sul set di Cuori coraggiosi di Riccardo Donna) qui al suo debutto cinematografico, anche se poi, come detto, il film sbarca in TV. “La memoria non è una parola vuota – dice Giulio Base in conferenza stampa – ma è lottare affinché non si dimentichi una delle più grandi tragedie dell’umanità messa in atto con la complicità di molti, troppi, affinché queste cose non accadano mai più; per me fare questo film è stata una gioia e un onore“.

Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma parla soprattutto ai ragazzi. Sono loro i protagonisti della storia nella storia: Sofia – una madre opprimente (Alessandra Celi), un padre musicista di fama che adora e del quale vuole seguire le orme e un rapporto molto complice con sua nonna  (Aurora Cancian) – decide infatti di ritrovare quella bambina salvata e in seguito adottata dopo che la sua famiglia fu sterminata nel campo di Birkenau, sostenuta dai suoi amici Ilan (Francesco Rodrigo), Valentina (Emma Matilda Liò), Ruben (Daniele Rampello), Tato (Marco Todisco), Lea (Irene Vetere), e con l’aiuto dell’archivista della comunità ebraica Volterra (Domenico Fortunato). E lo fanno partendo da un unico piccolo elemento: una fotografia in bianco e nero della bambina conservata dalla sua salvatrice e poi cucita di nascosto nella fodera della valigia che l’accompagnò verso la nuova famiglia e la nuova vita nella quale non ci fu spazio nemmeno per i ricordi. La giovane suora conosceva bene il dolore, e l’odio che nutriva quell’Olocausto ce l’aveva in famiglia. Il cielo stellato sopra il ghetto di Roma racconta la ricerca lunga e complicata fatta dal gruppo di liceali cristiani ed ebrei insieme, a scalfire anche le più subdole diffidenze e incomprensioni tra loro, mentre nascono legami e una determinazione comune, fino a decidere di rendere quella storia una rappresentazione teatrale, contro tutto e tutti. E nel finale, sorprendente e poetico, il silenzio nel momento dell’abbraccio tra Suor Lucia (Lucia Zotti) e quella bambina ritrovata, parla più di mille parole. 

Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, fortemente voluto da Israel Cesare Moscati scomparso prematuramente e con lui scritto dallo stesso Giulio Base e Marco Beretta, e prodotto da Altre Storie e Clipper Media con Rai Cinema, sarà trasmesso anche da Rai 1 alle 22.50 di sabato 6 febbraio. Ecco la videosintesi della conferenza stampa con Giulio Base, Francesco Rodrigo, Emma Matilda Liò, Daniele Rampello, Marco Todisco, Aurora Cancian, Domenico Fortunato: