The Grudge, l’horror è servito in sala alla faccia del Coronavirus

di Patrizia Simonetti

In principio era il Giappone, poi fu l’America. Parliamo di The Grudge, la saga horror che vede il suo ultimo – per il momento – terrificante capitolo nel film omonimo diretto dall’americano Nicolas Pesce e prodotto da Sam Raimi, che arriva nelle nostre sale giovedì 5 marzo, sfidando quell’altrettanto terrificante virus che svuota le sale cinematografiche, quando non le chiude, che si chiama Coronavirus. Dunque tutto cominciò nel paese del sol levante nel 2003 con il film Ju-On: The Grudge diretto dal regista Takashi Shimizu che nel 2004 ne fece un remake americano con protagonista Sarah Michelle Gellar, quella di Buffy l’ammazzavampiri, nel ruolo di una ragazza americana in trasferta culturale alle prese con forze oscure che hanno invaso una cittadina vicino a Tokyo dove ha accettato di fare l’infermiera a una tipa, americana pure lei, di una certa età e caduta in stato vegetativo. Si intitolava semplicemente The Grudge così come i sequel che vennero nei seguenti cinque anni, ovvero The Grudge 2 e The Grudge 3, sempre con Shimizu alla regia. Ora si torna alle origini: The Grudge riprende infatti la storia del primo film che è più o meno la seguente:

c’è una casa che lancia una maledizione su chiunque varchi la sua soglia, anche per una sola volta, anche per pochi secondi: ti affacci con la testa oltre la porta, chiedi sommessamente ‘c’è nessuno?’ e bam, sei fregato, morirai quanto prima, e non proprio in pace nel tuo letto. La colpa certo non è della casa, mica ci crediamo a queste cose, è ovviamente di uno spirito,   o di più spiriti, rimasti intrappolati tra quelle mura perché vittime, anche loro, quando erano tutt’uno con i rispettivi corpi, di morte violenta. Poi il film si fa investigativo: c’è infatti una detective, Mandy Muldoon, donna emancipata e madre single, che indaga sulla faccenda e sulle numerose dipartite a catena. L’eroina dunque è donna: riuscirà a spezzare la maledizione e a salvare sé stessa e la sua famiglia? Se vi state chiedendo se tutto ciò faccia davvero paura, beh un po’ la fa. Ma è soprattutto quell’effetto sorpresa classico e superusato, nel quale però caschiamo sempre tutti, a farci sobbalzare sulle sedie, tipo la faccia mostruosa e insanguinata che compare all’improvviso con un rantolo ad alto volume dopo una sequenza di buio silenzioso, ad esempio. Ma l’horror è anche questo. Trovate invece super innovative non ne abbiamo… trovate. Eppure:  “i film della serie The Grudge diretti da Takashi Shimizu sono stati un vero successo in Giappone – spiega Raimiho amato la sua serie e ho pensato che anche il pubblico del resto del mondo dovesse conoscerla”. “Sono cresciuto guardando i classici dell’horror in bianco e nero e quando nel 2004 ho visto per la prima volta The Grudge sono rimasto terrorizzato” rivela Nicolas Pesce avvezzo non poco all’horror, sue le regie di The Eyes of My Mother in bianco e nero e del sadomasochista Piercing, ad esempio.  

Tra protagonisti di The Grudge nel ruolo di un agente immobiliare il John Cho di Star Trek che “a differenza degli horror che si vedono in questo periodo – dice – questo film mostra situazioni più adulte e scene di vita reale, girandolo ho avuto la sensazione che stessimo raccontando una storia nuova, che non si vede facilmente nel cinema di oggi”. Ad interpretare Faith è Lin Shaye (Nightmare Nuovo incubo, Tales of Halloween): “ho amato questa storia e il mio personaggio – rivela – e, ad essere onesta, questo è uno dei film più terrificanti che abbia mai visto”. Nel cast anche il messicano Demiàn Bichir (The Bridge, The Hateful Eight), Jacki Weaver (Animal Kingdom, Il lato positivo), e nel ruolo di Mandy Andrea Riseborough, che vediamo anche su Sky nella serie ZeroZeroZero. E a proposito di serie: dalla saga di The Grudge è in arrivo anche una serie targata Netflix mentre è in preparazione The Grudge 4 che sarà diretto da Adam Green.