Un frammento di papiro da recuperare e una chiave spezzata che chissà se sia meglio che resti tale o che venga ricomposta per aprire la serratura cui è destinata. E attorno confraternite antiche e pericolose, come quella dei seguaci di Horus – tra le cui fila pare militasse anche il pittore olandese rinascimentale Hieronymus Bosch e persino la regina egizia Ankhsenpaaton, fondatrice di quella Taurasia conosciuta oggi proprio come Torino – che cercano di impedirne il ritrovamento e omicidi ispirati, proprio come in Seven di David Fincher, ai sette peccati capitali. C’è questo e anche di più, forse anche un po’ troppo, in The broken key, ultima fatica cinematografica di Louis Nero (Rasputin, Il mistero di Dante) in sala da giovedì 16 novembre con L’Altrofilm “con l’intento di far vivere al pubblico, come al protagonista, un percorso di purificazione spirituale dai peccati, ambientato in una visionaria Torino del futuro, dove la cultura popolare è intrisa di palpabile mistero” spiega il regista, che per questa sua impresa ha chiamato a raccolta un cast internazionale e di tutto rispetto che va da Rutger Hauer a Michael Madsen, da Geraldine Chaplin a Christopher Lambert, da William Baldwin a Maria De Medeiros, da Kabir Bedi a Marc Fiorini, più un italiano del mondo come Franco Nero (qui la nostra videointervista a Franco Nero). In The broken key ci sono anche Pia Engleberth, Ariadna Romero, Chiara Iezzi e due giovani di casa nostra nel ruolo dei protagonisti, Andrea Cocco e Diana Dell’Erba, il primo nel ruolo di Arthur, un ricercatore inglese spinto dal padre putativo a ritrovare quel frammento di papiro passando in mondi inquietanti e sconosciuti come la città di Torino del 2033, mondi che altro non sono che un riflesso del suo io interiore, chiamala anima se vuoi, e a risolvere quegli omicidi in un percorso alla fine del quale salverà l’umanità e ritroverà se stesso. Mentre Diana Dell’Erba è Sara, che ne diventerà l’amata, ovvero l’altra metà che rappresenta la saggezza necessaria al protagonista per completare il suo viaggio. Ecco allora le nostre videointerviste a Andrea Cocco e Diana Dell’Erba:
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