Squadra Antimafia, il ritorno del boss: videointervista a Ennio Fantastichini

di Patrizia Simonetti

Esportata in più di 60 paesi nel mondo inclusi gli Stati Uniti da dove è partita anche la richiesta dei diritti per un remake per il mercato degli oltre 50 milioni di telespettatori ispanici residenti in America, Squadra Antimafia, come già annunciato, torna giovedì 8 settembre in prima serata su Canale 5 forte dei 5 milioni di spettatori e del 24% di share ottenuti nel corso delle precedenti 7 stagioni, e del suo grande successo non solo televisivo ma anche social con i suoi dell’1,2 milioni di fan sul web. Per questo nonostante l’addio dei due personaggi chiave di Domenico Calcaterra, alias Marco Bocci, e di Rosy Abate, magistralmente interpretata da Giulia Michelini, la serie TV ideata e prodotta dal patron della Taodue Pietro Valsecchi può permettersi nuove entrate nel cast del calibro, ad esempio, di Ennio Fantastichini nel ruolo del supercattivo di turno. Quasi scontato sottolineare che l’ottava stagione di Squadra Antimafia gira tutta intorno al suo personaggio, non per nulla si intitola Il ritorno del boss: Ennio Fantastichini interpreta infatti Giovanni Reitani, un capomafia che rientra nella sua Catania, deciso a riprendersela, dopo oltre trent’anni di latitanza, e certo non lo fa pacificamente, ed è su di lui che si concentrano tutte le forze della Squadra Duomo. “Un personaggio shakespeariano” lo definisce lui stesso nella nostra videointervista che potete vedere a fine articolo, “squarciato nell’anima” e non solo nel corpo, una personalità complessa che solo un attore di grande spessore come lui avrebbe potuto interpretare, e che definisce, riassumendo, “uomo che è già morto e quindi non ha paura di morire”. A spingerlo è il suo grande bisogno di vendetta, e poi arriva anche una donna, un’affascinante lap dancer di nome Patrizia interpretata da Caterina Shulha, che metterà in crisi la sua determinazione e creerà anche un po’ di caos anche nella stessa squadra Duomo… Ecco dunque la nostra videointervista a Ennio Fantastichini:

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