Silence, il mistero della fede secondo Scorsese

di Patrizia Simonetti

Dopo la presentazione in Vaticano lo scorso primo dicembre, arriva giovedì 12 gennaio nelle nostre sale distribuito da 01 Silence, il nuovo film di Martin Scorsese. Via i tori scatenati e i bravi ragazzi, via i gangsters seppure della sua New York così come i boss di Boston, i piccoli orfani parigini e i brokers newyorkesi. Con il suo film numero 25 il regista americano torna alle atmosfere di quell’ultima tentazione di Cristo che tanto fece parlare nel 1988 con un film che parla, e scusate il gioco di parole, del silenzio di Dio di fronte alle sofferenze dell’uomo. Sceneggiato con Jay Cocks dallo stesso Scorsese che lo dirige e produce, Silence è basato sul best seller omonimo del 1966 del giapponese Shusaku Endo, libro che fu regalato al regista dall’arcivescovo Paul Moore proprio nel corso di una proiezione speciale per i capi religiosi a New York de L’ultima tentazione di Cristo, e che comincia con il racconto di uno scandalo storico per la Chiesa, l’apostasia avvenuta in Giappone di un superiore gesuita, padre Christovao Ferreira, convertitosi al buddismo e poi sposato con una donna giapponese.

“Ciò che Endo analizzava nel suo libro era presente nella mia vita da sempre, fin da quando ero molto giovane – ha raccontato Scorsese che ha deciso di farne un film subito dopo averlo letto – Sono cresciuto in una famiglia profondamente cattolica ed ero molto coinvolto nella pratica religiosa. I miei principi e le mie idee sono ancora basati sulla spiritualità del cattolicesimo in cui ero immerso da bambino, una spiritualità che ha a che fare con la fede. In questo momento della mia vita ci penso continuamente e mi pongo domande sulla debolezza e sulla condizione umana, che sono i temi del libro di Endo”.

Siamo nel XVII secolo e ci sono missionari che se ne vanno in giro per il mondo per diffondere il cristianesimo rischiando pure la pelle. Padre Christovao Ferreira, ad esempio, portoghese, è partito per il Giappone da dove però non ha fatto più ritorno. Così altri due missionari, suoi connazionali e allievi, padre Sebastian Rodrigues e padre Francisco Garupe, si avventurano in un lungo e pericoloso viaggio per trovare e riportare a casa colui che è stato il loro mentore. Il film racconta infatti di un Giappone feudale dove signori e Samurai non si facevano scrupoli ad arrestare e torturare fino alla morte i cristiani e coloro che si professavano tali a meno che non rinnegassero la loro fede, decisi a sradicare il cristianesimo da ogni villaggio del paese. Ad interpretare Ferreira è Liam Neeson (Schindler’s List, Taken) mentre Rodrigues è Andrew Garfield (The Amazing Spider Man, Hacksaw Ridge) e Garupe é Adam Driver (Star Wars: Il risveglio della Forza, Paterson). Nel cast anche Ciarán Hinds (Munich) e alcuni dei migliori attori giapponesi, tra cui Tadanobu Asano, Issey Ogata, Shinya Tsukamoto, Yoshi Oida Yosuke Kubozuka, Ryo Kase e Nana Komatsu. Le scenografie sono del premio Oscar Dante Ferretti, il produttore esecutivo delle musiche è Robbie Roberston.