Sanremo 2018, il dittatore artistico Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino

di Patrizia Simonetti

“Meglio essere dittatore artistico del Festival che direttore, c’è un avanzo di responsabilità e anche di potere che non guasta…” Citando qualcuno che incontrandolo lo ha appellato appunto dittatore artistico, Claudio Baglioni scherza così questa mattina alla sua seconda conferenza stampa di Sanremo 2018 e quindi comincio a credere che sia vero” dice ancora, 68esima edizione del Festival che si terrà dal 6 al 10 febbraio al Teatro Ariston e andrà come sempre in diretta su Rai 1.

Cosa aggiungere alle passate 67 edizioni?” Si è chiesto Baglioni poi rispondendosi così: “qualcosa che sia più nel mio DNA e vada più verso quello che è il vero titolo della kermesse”, ovvero puntando più sulla canzone italiana, che è “una sorta di intruglio magico tra parole e musica, suoni e interpretazione, un’arte povera e breve che dura poco, ma poi ha una forza evocativa che resta nella memoria collettiva…” dice. Lunga vita dunque alle canzoni che a dureranno fino a 4 minuti. Sanremo 2018 secondo Baglioni sarà quindi una festa, per questo per prima cosa ha chiesto che non ci fossero eliminazioni e così sarà, anche “per evitare parole che vengono usate oggi con troppa violenza”. E poi premiando più giovani possibili grazie a Sarà Sanremo, mentre ricorda come anche lui come tanti, all’inizio della carriera, fu bollato come quello che “non farà mai nulla”.

E che dire del flower power? “Ho pensato al 68 come a un momento della vita, prima che accadessero tanti disastri, in cui tutto il mondo pensò che il futuro sarebbe stata una gran bella cosa, un’epoca che non si è più ripetuta – rimembra l’autore di Questo Piccolo Grande Amore così come quello slogan un po’ ingenuo che era l’immaginazione al potere, pensando che possa essere riconvertito nel l’immaginazione al Festival. Abbiamo il potere e il diritto di immaginare – continua Claudio Baglioni il nostro modo di poter vivere meglio la vita è fare sogni, stupirci, usare la fantasia, cercare il buono e il bene, perché il resto già c’è, e noi siamo portatori di immaginazione, ecco perché questo festival che parte in bianco e nero può essere colorato…” Ed ecco gli spot di Sanremo 2018 che lo vedono pittore di colori così come Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, che arrivano in conferenza stampa ad ufficializzare finalmente la loro partecipazione al Festival.

Sono davvero davvero davvero gasatissima e contentissima – frizza la svizzera bionda prestata da Mediaset alla Rai così come fu l’anno scorso per Maria De Filippi – e non vedevo l’ora, sarà un’esperienza meravigliosa anche perché siamo tutti dei fan di Claudio Baglioni e mi sento tranquilla perché a livello musicale è un numero uno”. “Sono felicissimo – fa eco Pierfrancesco Favino, l’annunciato Banderas italiano di cui nessuno oggi azzecca il nome è una cosa completamente nuova per me, da fan del Festival da quando bambino, a cinque anni, guardavo la TV volendo finire là dentro, essere qua è una specie di cerchio che si chiude”.

Dunque, ricapitolando: Sanremo 2018 avrà un prefestival e un dopo festival “quindi noi faremo un durante Festival” dice Baglioni, ma chi condurrà il prima e il dopo è ancora top secret. Nella prima serata di esibiranno i 20 Big, nella seconda e nella terza 10 Big e 4 Nuove Proposte. Nella quarta serata, quella di venerdì, i Big non canteranno altre canzoni ma ancora il loro brano sanremese assieme ad altri artisti ospiti e in una nuova veste. Venerdì sarà anche la serata in cui si proclamerà il vincitore delle Nuove Proposte, cosa che per il i Big accadrà sabato nel gran finale.

Gli ospiti internazionali, tra cui Laura Pausini, Sting e Liam Gallagher, sono i benvenuti se portano qualcosa di legato all’Italia. E niente star hollywoodiane, ma comici e comedians, con un occhio alla par condicio. Per la prima volta ci sarà una spidercam in teatro come negli stadi, mentre la scenografia che ricorda una sala da concerto è “coraggiosamente bianca” ed è firmata da Trixie Zicoschi.