Pornocrazia: videointervista a Vincenzo Incenzo, a casa sua e col gatto Fiore

di Patrizia Simonetti

Questa mattina sono andata a casa di Vincenzo Incenzo, un appartamento bellissimo nel cuore di Roma, caldo e accogliente, dove si respira musica e arte e dove la bellezza non è sfoggio o lusso, ma vero incanto, a cominciare dai meravigliosi dipinti realizzati proprio da lui, macchie di forme e colori, e corpi di donne esotiche appese alle pareti. In una casa così non poteva mancare un gatto, un siamese paffuto di nome Fiore che si lascia coccolare e poi si addormenta sornione nella cesta. E tanto meno una chitarra speciale e il Vincenzino di pezza, omaggio di due sarte all’autore dei testi di Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo... Un’ospitalità davvero generosa quella del cantautore, autore, artista romano che ha firmato le più belle canzoni di tanti grandi artisti, primo tra tutti Renato Zero per cui ha scritto e diretto anche Zerovskij, Solo Per Amore e che a sua volta l’anno dopo ha prodotto il primo album in cui Vincenzo Incenzo ha deciso di metterci la sua di voce, quel Credo seguito poi l’estate scorsa da Ego.

Ora è la volta di Zoo, il suo terzo disco da cantautore che arriverà a breve assieme a un tour live, un album che intanto Vincenzo ci fa assaggiare con un preludio carico e tosto già nel titolo: Pornocrazia. Un pezzo su base elettronica che attacca subito con il suo inciso ripetuto e ripetitivo a ribadire il concetto primario del brano, e cioè che “questa non è una canzone ma un grido che diventa opinione”, alternato a due lunghe strofe a tecnica rap e extra beat per la “necessità di dire tante cose in poco tempo”. Il risultato è efficace e diretto. Le canta un po’ a tutti Vincenzo Incenzo con la sua Pornocrazia, di certo non le manda a dire, e lo fa per sopperire alla “mancanza di denuncia diretta ad opera dei cantautori” con una canzone non canzone “concepita come una pietra da tirare”, ci dice lui stesso nella nostra videointervista.  

I social – animali in vetrina con i followers a chilo – la TV – puttane di regime sui canali nazionali – la meritocrazia – oggi fuori dalle chiese ci sono i laureati – l’ambiente – agglomerati urbani su materiali tossici – tanti i temi a rendere denso un pezzo che si nutre anche di paradossi, come i giovani che sono la vecchiaia del mondo. E poi naturalmente quella cosa brutta che ci ha toccati e cambiati tutti, la pandemia, che riecheggia nella “bandiera senza balcone” e nell’”ombra del paziente zero”. Prodotto da Jurij Ricotti e DLewis, Pornocrazia esce oggi, venerdì 5 novembre, in radio, sulle piattaforme streaming e in digital download con Verba Manent/distribuzione Artist First, assieme al videoclip anch’esso colorato e denso, realizzato in tecnica cartoon in tricromia e con un mix di animazione in 2d e 3d dal video artist Luca Bizzi. La videointervista (con tour) a Vincenzo Incenzo: