Multitasking? No, grazie: nel libro di Chiara Cecutti anche la donna nel cinema e in TV

di Patrizia Simonetti

Avete mai riflettuto sul quanto i media e lo spettacolo in generale, quindi anche cinema e televisione, influiscano sulla vita delle donne e sulla percezione di loro stesse, ma soprattutto, così come la pubblicità, propongano spesso modelli ai quali non si può fare a meno di mirare? E non è che una delle tante e svariate motivazioni per cui la maggior parte delle donne tende ad essere tutto e a fare tutto, contemporaneamente se possibile, così da risparmiare tempo per… fare altre cose ancora! Ecco il multitasking secondo Chiara Cecutti, una pratica indotta, a dispetto di quanto ci fanno credere dalla notte dei tempi e cioè che noi donne ce l’abbiamo dentro, un po’ come i neri c’hanno il ritmo nel sangue e via via luogo comune dopo luogo comune. Life e Executive coach, counsellor e molto altro, Chiara Cecutti, già autrice di Quando il manager è donna (Hoepli) e di Corso pratico di PNL (Red!) – ce ne parla con leggerezza e altrettanta competenza nel suo ultimo libro intitolato Multitasking? No, grazie (Hoepli), il che la dice lunga sul Cecutti pensiero. Documentandosi non poco tra teorie, esperimenti, ricerche e opinioni doc, l’autrice arriva esattamente dove vuole arrivare: non tanto a smentire il fatto che il multitasking sia una capacità innata tutta al femminile – per cui solo noi donne possiamo fare cento cose alla volta e mille al giorno tanto da ritrovarci addormentate e sfinite sul divano senza capire neanche più chi siamo – e che faccia male, ma davvero male, al nostro cervello anche in senso fisico, ma alla conclusione che di tale gigantesco, antico, duraturo e mondiale luogo comune c’è chi continua ad approfittarsi da secoli. Tipo gli uomini. Ma senza neanche accorgersene, eh…

Basterebbe guardarsi intorno per capirlo, ma siccome siamo sempre prese dal nostro fare su fare, ci ha pensato lei, e non certo perché non abbia nulla di meglio da fare, soffermandosi per esempio sui cosiddetti ghetti rosa dell’informazione che dilagano sul web, ma non solo, dove scrivono e leggono le donne, che neanche troppo velatamente danno per scontato che spetta comunque a noi donne tutto ciò che riguarda la famiglia, sia che lavoriamo o meno. E se invece imparassimo a delegare? Ecco una delle parole chiave dell’intero trattato che se ne tira subito dietro altre mille come dare fiducia al proprio compagno, non credersi Wonder Woman e quindi indistruttibile, fino alla più importante di tutte che è consapevolezza. E quindi: perché lo facciamo? Perché ci immoliamo alla tortura del multitasking? In nome di cosa? E spinte da che?

Per fortuna il mondo cambia e anche la rappresentazione della donna al cinema e in TV. Tante le citazioni in Multitasking? No, grazie che riguardano lo spettacolo, tra titoli di film, serie TV, trame e personaggi simbolici – tutte cose che Chiara Cecutti sembra amare parecchio – molti dei quali propongono finalmente nuovi modelli al femminile: dalla già citata Wonder Woman al film Ma come fa a far tutto di Douglas McGrath con Sarah Jessica Parker fino al Commissario Montalbano, da Sex and the City alla web serie Una mamma imperfetta, dalla serie Non dirlo al mio capo con Vanessa Incontrada fino al film 10 giorni senza mamma di Alessandro Genovesi in merito al quale, e ringraziamo Chiara Cecutti per questo, ha anche citato SpettacoloMania e la nostra videointervista a una delle protagoniste, Giorgia Cardaci, laddove si appella alle donne e declama:  “voi dovete fare altro, ricavatevi i vostri spazi individuali, tornate a essere un po’ donne oltre che madri, casalinghe e angeli del focolare…” Tutto da leggere quindi questo Multitasking? No, grazie, illustrato da Elena Triolo (Carote e Cannella), per mille e mille altri motivi. Anche perché ve lo consigliamo noi. Lo trovate in libreria, e online su Amazon e tutti gli store.

(Foto di Paolo Liaci)