Montalbano e i migranti, videointervista a Luca Zingaretti e Elena Radonicich

di Patrizia Simonetti

Sulle coste di siciliane di Vigata continuano ad arrivare migranti disperati, persone in cerca di un posto tranquillo dove stare, senza guerra e senza fame, magari con un lavoro e una vita degna d’essere vissuta. Il Commissario Montalbano ha dunque molto da fare e, seppur coadiuvato dai suoi uomini, non è facile per lui affrontare un impegno nuovo per quanto, oramai, quasi quotidiano: ci sono i dispersi in mare, le donne indebolite, le ragazze violentate durante le traversate, gli scafisti da individuare e arrestare, e pure quelli che continuano a ripetere che tra loro potrebbero nascondersi i terroristi dell’Isis e “ancora con questa storia che quelli dell’Isis vengono coi barconi?” risponde il Commissario… Compie vent’anni la serie dedicata a Salvo Montalbano sin dall’inizio, e probabilmente anche in futuro, interpretato da Luca Zingaretti, che torna anche quest’anno, e sempre più legato all’attualità, con il racconto numero 100 di Andrea Camilleri e il 24esimo dedicato a Montalbano: L’altro capo del filo, pubblicato nel 2016 da Sellerio e in onda su Rai 1 lunedì 11 febbraio. Sullo sfondo dunque della realtà dei nostri giorni, mai come oggi oggetto e soggetto di polemiche e strumentalizzazioni sulle spalle di persone senza colpa, il caso di puntata per il nostro eroe non manca di certo. Hanno ammazzato la sarta che Salvo aveva conosciuto pochi giorni prima grazie all’eterna fidanzata Livia (Sonia Bergamasco) che era sua amica: si chiamava Elena ed era “un’anima gentile, una donna che porta qualcosa di bello di cui tutti si invaghiscono ma in maniera delicata e pulita, che vive e rivive nella memoria” ci rivela nella nostra videointervista Elena Radonicich che la interpreta, una vedova con un lacerante segreto che potrà, forse, dare un senso alla sua morte nella quale sembrano coinvolti due personaggi molto particolari, come un medico arabo e la giovane assistente maghrebina di Elena, e un posto parecchio lontano da Vigata, un paesino del Friuli Venezia Giulia dove Montalbano dovrà andare ad indagare. Ci sarà anche una scena toccante nell’episodio, lo è stata ad esempio per Luca Zingaretti come ci racconta luio stesso nella nostra videontervista, quella del funerale del medico legale, dottor Pasquano, omaggio all’attore modicano Marcello Perracchio scomparso nel 2017 che con ironia lo ha interpretato per tutte le stagioni.

Il secondo appuntamento con la nuova stagione de Il Commissario Montalbano è per lunedì 18 febbraio con Un diario del 43, tratto dal racconto omonimo di Camilleri e da un altro che si intitola Being here. Anche qui si parla di sbarchi ma di quello americano in Sicilia durante la seconda guerra mondiale: qualcuno nel corso della demolizione di un silos trova tra la sabbia una sorta di diario dove un giovanissimo fanatico fascista rivela di aver compiuto un sanguinoso attentato a suon di bombe il 9 settembre del 1943. E poi ecco che torna dall’America un arzillo emigrante di novant’anni, nato a Vigata, prima prigioniero degli americani e poi rimasto laggiù per sua volontà, che si ritrova il suo nome scritto sulla lapide dei caduti in guerra, mentre un ricco imprenditore del posto, pure lui novantenne, viene trovato ucciso: che tutta la faccenda sia un puzzle da rimettere assieme?

Sempre prodotti da Palomar con la partecipazione di Rai Fiction e diretti da Alberto Sironi, anche in questi due nuovi episodi de Il Commissario Montalbano ritroviamo nel cast Cesare Bocci che è Mimì Augello e che in questi giorni è anche a teatro con Pesce d’Aprile (qui trovate la nostra videointervista a Cesare Bocci), Peppino Mazzotta che è Fazio (qui trovate la nostra videointervista a Peppino Mazzotta), Angelo Russo nel ruolo di Catarella e Roberto Nobile che è Nicolò Zito. Ecco le nostre videointerviste a Luca Zingaretti e Elena Radonicich: