È sempre il solito discorso: una cosa è parlare degli altri, un’altra agire su se stessi. Come dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo un matrimonio gay. Ed è quanto racconta con ironia e allegria Puoi baciare lo sposo di Alessandro Genovesi, al cinema da giovedì primo marzo. Siamo, strano a dirsi, ai giorni nostri e Antonio e Paolo (qui la nostra videointervista a Cristiano Caccamo e Salvatore Esposito) si amano e hanno deciso di sposarsi, o meglio, di unirsi civilmente. Vivono a Berlino ma vogliono farlo nel loro paese, in questa splendida Italia e in particolare, su invito della madre di Antonio, Anna, a Civita di Bagnoregio, il paese di lei dove il padre di Antonio, Roberto, fa il sindaco progressista, favorevole ad accogliere i migranti anche contro il parere della sua giunta, ma non parlargli del matrimonio del figlio… Eppure, secondo Anna, deve essere proprio lui a celebrarlo, ma Roberto “è una persona molto simile a quelle che si incontrano per strada – ci dice nella nostra videointervista che trovate a fine articolo Diego Abatantuono che lo interpreta – che molto spesso razzolano bene ma poi quando le cose capitano a loro, diventa molto più difficile: è più facile raccontare come si dovrebbe fare, più difficile è farlo”. Per fortuna quindi c’è Anna: “bisognava assolutamente prendere in mano e gestire con forza questa nuova situazione che si era venuta a creare – ci racconta nella nostra videointervista Monica Guerritore che in Puoi baciare lo sposo è sua moglie – lei lo aveva intuito da quando suo figlio era piccolo, e ora che la decisione di sposarsi viene spiattellata davanti al padre, Anna capisce che deve tirar fuori tutta la sua forza”. Del resto “amore chiama amore – aggiunge – e le donne sono predisposte a questo, le donne rivoluzionano più facilmente la loro vita”. A Diego Abatantuono questo film è piaciuto sin da subito, soprattutto per il suo “connubio tra la forza della storia e il divertimento che non è così consueto – ci dice – ed è la cosa che assomiglia di più alla commedia italiana e che mi piace di più. Bisogna fare in modo che le tematiche vengano ascoltate, la noia le allontana, il serioso non sempre rende efficace il messaggio, mentre la leggerezza lo rende molto più accettabile”. E anche Monica Guerritore sottolinea l’efficacia della commedia e “attraverso questa novità che arriva nelle case delle famiglie raccontata in maniera divertita e divertente – ci spiega e auspica – le persone che si trovano nella stessa situazione avranno poi meno paura quando le cose arrivano e sono nuove, e questo fa sì che attraverso la commedia e la leggerezza le unioni civili diventino piano piano un fatto normale”. Speriamo. Intanto proprio il primo marzo, giorno di uscita in sala di Puoi baciare lo sposo, l’attrice romana debutta al Teatro Manzoni di Milano con Mariti e mogli e la frecciatina è per gli autori della serie TV Non uccidere cui ha rinunciato dopo la prima stagione perché non l’hanno voluta come coautrice del suo personaggio: “Woody Allen invece mi ha dato il permesso di riscrivere il suo film per il teatro” ci racconta. Ecco le nostre videointerviste a Monica Guerritore e Diego Abatantuono:
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