Pier torna a casa dopo due anni. Nessuno sa come li ha vissuti, ma è facilmente immaginabile soltanto guardandolo. Da chef stellato, portamento fiero e piglio carismatico, si è trasformato in un clochard spettinato e vestito come può, ma la dignità no, quella non l’ha persa. E neanche la sua nuova occasione. Ad interpretarlo in Non morirò di fame di Umberto Spinazzola, al cinema da giovedì 2 febbraio, è Michele Di Mauro, che vediamo anche su Sky in Call My Agent Italia nel ruolo di Vittorio. E dal 2 marzo l’attore torinese salirà anche sul palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler di Milano come Capellio Capuleti, padre di Giulietta, in Romeo e Giulietta di Shakespeare per la regia di Mario Martone.
Non morirò di fame, coproduzione italo canadese, racconta di un uomo segnato da due eventi, entrambi fondamentali nella sua vita, il primo che lo ha fatto allontanare dalla vita stessa, quindi dalla sua famiglia, il secondo che l’ha riportato a casa e da sua figlia Anna, interpretata dall’esordiente Chiara Merulla. Gli affetti e le relazioni sono fondamentali nella storia e raccontate con intensità, gli incontri di Pier, una volta rientrato, altrettanto decisivi: in primis quello con Granata, un clochard dell’est interpretato da Jerzy Stuhr, un ex artista falsario, che gli insegnerà come mangiare sopperendo, in qualche modo, agli sprechi degli altri; e quello con Ester, una donna che, anche lei, arriva da lontano, interpretata da Claudia Ferri.
Non morirò di fame è dunque un film delicato, poetico, che conferma i valori della famiglia, dell’amore e dell’amicizia: se non ci fosse l’amico di vecchia data Annibale (Riccardo Lombardi) ad aiutare Pier, forse tutto ciò che gli accade non sarebbe potuto succedere. In più alza lo sguardo verso qualcosa che riguarda tutti noi e il nostro futuro: lo spreco alimentare, tema attuale quanto importante in un mondo sempre più povero di risorse e sempre più ricco di squilibri economici e sociali. E, ad esso legato, il valore della condivisione, che sia di sentimenti, di risorse, di cibo, e della conseguente convivalità.
Intanto, come detto, Michele Di Mauro è anche su Sky: appena finita la nuova stagione de I Delitti del Barlume in cui è Gianluigi Maria Tassone, eccolo in Call My Agent Italia nel ruolo di Vittorio Baronciani, l’agente principale della CMA, la Claudio Maiorana Agency. Avvocato ambizioso, spregiudicato e a tratti ambiguo, sa il fatto suo in merito allo show business e al saper gestire bene le situazioni per mezzo di scambi, termine edulcorato che in realtà sta per ricatti, pur di arrivare all’obiettivo. Vittorio ha però un segreto che riguarda la nuova assistente di Lea… Di questo e di altro abbiamo parlato con lui, ecco dunque la nostra videointervista a Michele Di Mauro: