La faccia da cattivo ce l’ha, gli occhi di ghiaccio pure, così come l’espressione misteriosa, poi mettici anche che arriva dalla Transilvania, patria fredda e tetra del vampiro più famoso e spietato della letteratura e del cinema ed ecco perché Marius Bizau è per i più il cattivo della fiction, anche se poi in televisione ci è arrivato dopo un bel po’ di cinema, sia in Italia che all’estero, passando da Paul Haggis a Francesco Picone; ma soprattutto dopo tanto teatro, da Shakespeare a Pinter, teatro che a luglio lo porterà anche al National Theatre di Londra, ma poi tranquilli, tornerà in Italia dove lo rivedremo in TV nella serie di Rai1 I bastardi di Pizzofalcone diretta da Carlo Carlei. Se è vero che in Mennea La Freccia del Sud interpretava il velocista olimpionico Valery Borzov e che presto sarà persino San Giovanni Battista nel film sulla Bibbia di David Hansen, il pubblico del piccolo schermo lo ricorda soprattutto per il ruolo del trafficante di droga kazako Darko Bradic in Squadra mobile e poi per quello del criminale russo Marek Kekerovic detto Keke in Squadra Antimafia 7, dove però purtroppo non lo ritroveremo nella prossima stagione… In Italia da quando aveva 15 anni, oramai il 33enne Marius Bizau conosce più il nostro paese che il suo ed è qui che ha trovato la sua strada di attore diplomandosi, a soli 24 anni, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Non vorremmo quindi distruggervi un mito, ma vi assicuriamo che Marius Bizau è tutt’altro che cattivo e infatti eccolo in Matrimoni e altre follie, con, tra gli altri, Nancy Brilli e Massimo Ghini (qui le nostre videointerviste), Chiara Francini e Giulio Berruti (qui la nostra videointervista), la nuova serie family di Canale 5 al via oggi, mercoledì primo giugno, in prima serata, dove veste i colorati panni di un allegro gitano capace di far tutto e al quale tutti chiedono quindi consiglio, uno spunto per parlar con lui anche di giudizi e pregiudizi con i quali si è scontrato personalmente, anche nel nostro paese. Ecco quindi la nostra videointervista a Marius Bizau:
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