Dario Fo torna sulle reti del servizio pubblico. Lunedì 23 febbraio alle 21.15 andrà in onda su Rai5 il primo di dieci appuntamenti de L’arte secondo Dario Fo, ciclo di lezioni presentato alla Pinacoteca di Brera di Milano.
Picasso, Caravaggio, Correggio, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Mantegna e Giotto, rivivranno negli spettacoli, cui partecipa l’indimenticata Franca Rame, realizzati in tempi e anni diversi. A introdurli, con il supporto di tele e tavole da lui stesso magistralmente dipinte, il Nobel per la letteratura che questa mattina, in un’anteprima per la stampa e gli studenti dell’Accademia di Brera, ha raccontato dell’impegno politico di Michelangelo e svelato l’esistenza di un pittore sconosciuto come Pietro Cavallini, considerato il maestro di Giotto.
Assaggio di una narrazione che, ha avvertito Dario Fo, non cade nell’errore degli “studiosi d’arte che quando presentano un grande artista ritengono superflui la vita privata e il clima storico e religioso”. Ad esempio per Michelangelo “il problema della libertà e della giustizia era invece focale, con il suo impegno nel difendere la Repubblica contro la Signoria dei Medici. Di questo impegno civile non si trova testimonianza nei testi scolastici”.
E se la visione di questi dieci incontri d’arte dovesse scatenare il desiderio di immergersi completamente nel mondo, comico, spiazzante e profondo di Dario Fo, allora nulla potrà sostituire per accompagnare la sera la sua ultima fatica letteraria, C’è un re pazzo in Danimarca, romanzo storico dedicato alla figura di Cristiano VII, folle sovrano che traghettò il suo Paese verso la modernità, senza troppi spargimenti di sangue.