Lacci di Daniele Luchetti ha aperto Venezia 77, videosintesi della conferenza stampa

di Patrizia Simonetti

La ferocia dell’amore. Potremmo definire così ciò che rappresenta Lacci, il nuovo film di Daniele Luchetti che ha aperto fuori concorso Venezia 77 in attesa dell’uscita in sala prevista per mercoledì 30 settembre, tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone, “un libro che mi dava la possibilità di identificarmi a turno con tutti i personaggi” dice Luchetti in conferenza stampa, con un cast davvero perfetto composto da “attori che amo” dichiara il regista, e cioè Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher, Silvio Orlando (protagonista anche della precedente versione teatrale di Lacci) e Laura Morante, che sono i loro alter ego più maturi, Adriano Giannini e Giovanna Mezzogiorno a dar vita ai loro due figli Sandro e Anna una volta adulti. E c’è anche Linda Caridi e pure Simona Tabasco in un cameo.

Nella Napoli dei primi anni Ottanta, Aldo e Vanda sembrano andare d’amore e d’accordo finché Aldo, intellettualoide incapace di picchi di collera cui invece è particolarmente incline Vanda, si innamora di una giovane collega di nome Lidia (Linda Caridi) che lavora con lui in radio, alla Rai per la precisione, dove conduce un programma su libri, letteratura e altro. Il loro rapporto diventa improvvisamente violento, non tanto fisicamente quanto nei sentimenti, lei a cercare di ferire lui in tutti i modi, lui a non capire quanto in realtà stia ferendo lei. Il dolore di Vanda, che fa l’insegnante precaria ma soprattutto la moglie e la madre, si tocca con mano, anche se la sua non sembra essere tanto una disperazione d’amore quanto di intollerabile affronto per la violazione di un patto di lealtà stipulato nel momento in cui Aldo ha deciso di sposarla e viceversa, gli intima quindi che deve restare con lei e i bambini perché è quanto promesso e non importa altro, assolutamente niente altro. E i bambini travolti da questo torrente in piena che spazza via tutto, trascinando con sé la tenerezza, i ricordi, i sensi di colpa, i rimpianti, e la loro infanzia.

Passano trent’anni e incredibilmente, tra una scatola che non si apre, un gatto che si chiama Labès (quanti segreti si porta dentro quel nome!), e lui che continua a farsi truffare dalle ragazze delle consegne, Aldo e Vanda stanno ancora insieme, ma con quanta tristezza… Anche Sandro e Anna sono sopravvissuti a quello tsunami lungo una vita, ma chi sono e come sono oggi, si sono davvero salvati? Anche quello strano modo di allacciarsi i lacci delle scarpe, così strano da dare il nome a un bar, diventa un richiamo sprezzante alla falsità degli anni andati. “Io e Giovanna rappresentiamo il frutto di questo inganno e ne portiamo i segni, lei probabilmente più evidenti” dice a riguardo Adriano Giannini in conferenza stampa. “Sono personaggi che sentiamo e ci riguardano e che a volte creano strane sovrapposizioni con momenti della nostra vita – aggiunge Luigi Lo Casciociò che vanno ricercati sono i moventi delle loro azioni piuttosto che le azioni stesse”. Mentre per Laura Moranteun affetto può sopravvivere e vivere anche in eterno a condizione di cambiarne la forma esteriore, se ci si aggrappa a quella forma il sentimento rischia di morire”. Ecco una videosintesi della conferenza stampa di Lacci a Venezia 77: