La corrispondenza, intervista a Olga Kurylenko, protagonista del nuovo film di Giuseppe Tornatore: il vero amore non muore mai

di Patrizia Simonetti

La fantascienza e il fantasy l’affascinano in modo particolare. Dopo il ruolo da Bond Girl in Quantum of Solace, l ‘abbiamo vista in Oblivion accanto a Tom Cruise, in Vampire Academy di Mark Waters e a febbraio inizierà le riprese di Android di Niall Johnson che la vedrà nel ruolo di una donna riportata in vita dal marito sotto forma, appunto, di androide. Anche per il suo debutto nel cinema italiano Olga Kurylenko, modella e attrice ucraina naturalizzata francese, vista anche in TV nella serie Magic City, ha scelto un film che di mistero ne ha un bel po’, almeno all’inizio: La corrispondenza di Giuseppe Tornatore (qui la nostra videointervista a Tornatore e a Jeremy Irons), da oggi, giovedì 14 gennaio in sala, dove interpreta Amy, stuntwoman e studentessa in astrofisica innamorata di un professore più grande di lei che insegna la stessa materia interpretato da Jeremy Irons il quale improvvisamente scompare inondandola però di mail, sms, lettere, fiori e video.

Olga, come si è trovata nei panni di Amy?

Interpretare Amy mi è piaciuto moltissimo e sin dall’inizio ho sentito che volevo assolutamente avere questo ruolo. Leggendo la sceneggiatura de La corrispondenza l’ho trovata speciale perché si tratta certo di una storia d’amore, che è sempre piacevole da vedere e nella quale in molti possono identificarsi facilmente, però questa è raccontata in modo così diverso e straordinario che ne sono rimasta davvero colpita. Non so davvero come Giuseppe Tornatore sia riuscito a immaginare una storia così, qualcosa che non si è mai visto prima, per cui mi sono resa subito conto che si trattava di un progetto davvero speciale e volevo assolutamente ottenere questo ruolo.

La corrispondenza segna anche il suo debutto nel cinema italiano, cosa pensa di Giuseppe Tornatore?

Sì, è la mia prima volta che lavoro con un regista italiano e mi è piaciuto moltissimo lavorare in Italia, è stato davvero molto diverso da tutte le mie precedenti esperienze. Io amo molto il cinema americano ma anche quello europeo e sono una grande fan di Tornatore che ritengo uno dei più grandi registi italiani, ho visto tutti i suoi film e devo dire ci spesso dei personaggi femminili molto interessanti, e po sa molto bene come riprendere una donna. Oggi poi è così difficile trovare dei ruoli da protagonista e quando ne trovi uno cerchi assolutamente di accaparrarlo, soprattutto se è così interessante e buono.

Ma se le accadesse qualcosa di simile a quanto accade a Amy nel film, come la prenderebbe?

Sicuramente non sarei spaventata. Penso a tutte le cose meravigliose che il protagonista maschile Ed fa per lei e in questo c’è forse una parte di egoismo, ma io mi sentirei commossa, mi farebbe piacere. Quest’uomo ama questa donna al punto tale che non riesce a lasciarla andare, forse c’è un elemento di possessività, ma in amore siamo tutti un po’ possessivi, del resto siamo esseri umani. Comunque i messaggi che lui lascia a lei sono molto belli e penso che si tratti di una vera e propria manifestazione d’amore.

Qundi la tecnologia può dare una mano all’amore?

Indubbiamente il film mette in luce il fatto che le comunicazioni via internet e i cellulari possono aiutare a sostenere una relazione e anche aiutarla a crescere: oggi non serve più aspettare una settimana per ricevere una lettera, un messaggino o una chiamata sono immediati. Io però ritengo che l’amore vero sia immortale a prescindere, forse quello che finisce non è vero amore, ma questa è una mia opinione personale su cui ho riflettuto a lungo e alla quale il film mi ha fatto pensare molto, il vero amore è quello che continua anche se la relazione giunge a termine. Ho trovato molto bello che Tornatore abbia evidenziato il parallelismo tra l’amore e le stelle, che sono a chilometri e chilometri di distanza e che noi magari riusciamo a vedere anche dopo che sono morte, perché se l’amore è vero, continua a vivere comunque.