Kabir Bedi: da Bollywood a Roma per presentare Buddha e ricordare Sandokan. La nostra videointervista

di Patrizia Simonetti

Un pirata e un signore, altro che Julio Iglesias… Era il 1976 quando la Befana ci portò Sandokan, proprio il 6 gennaio la prima puntata della serie TV tratta dal romanzo di Emilio Salgari che raccontava di un pirata bello, forte e coraggioso, peraltro ex principe, soprannominato la Tigre della Malesia, che combatteva contro le ingiustizie e le prepotenze del capitano della compagnia delle Indie, James Brooke, innamorato perso di Lady Marian, anche lei con un nomignolo niente male tipo la Perla di Labuan, e che aveva per amico un certo Yanez, con Kabir Bedi, Carole Andrè, Andrea Giordana, Philippe Leroy, regia di Sergio Sollima, colonna sonora degli Oliver Onions: fu un successone. Così ecco Sandokan in persona, qualche anno in più ma stessa classe e fascino orientale, e soprattutto tanta simpatia, per questo ci siamo permessi di scherzarci un po’, ovvero Kabir Bedi, al Roma Fiction Fest per rendere omaggio al regista romano, Sollima appunto, scomparso l’estate scorsa, insieme a tutti gli altri e al figlio Stefano Solima. Lui però, l’indiano, è venuto anche a presentare Buddha: king of kings, la serie indiana made in Bollywood che racconta la vita di Buddha, a cominciare da quanto lo desideri la mamma tanto da sognarselo, dove interpreta il saggio Asita Muni che ne annuncia la venuta. La nostra videointervista a Kabir Bedi-Sandokan:

Leave a Comment