Fabio e Damiano D’Innocenzo sulla loro prima serie TV Sky Original

di Patrizia Simonetti

Arriva su Sky la prima serie TV dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, forti del successo di due film assolutamente originali e forti come La terra dell’abbastanza e il pluripremiato Favolacce. Sappiamo che avrà per protagonista un investigatore dalla personalità complessa che da sempre dà la caccia a un serial killer sanguinario. Abbiamo quindi scambiato quattro chiacchiere con i registi romani in occasione della presentazione delle nuove serie Sky Original.

Fabio e Damiano D’Innocenzo, non so se lo ricordate, ma ci siamo visti via Skype a maggio quando il vostro Favolacce è andato on demand, quindi in qualche modo in TV ci siete già stati…

Damiano: Impossibile scordare quella giornata…

Come vi sentite ad affontare la vostra prima serie televisiva?

Fabio:  Felici e orgogliosi di fare la nostra prima serie TV con Sky, e anche estremamente curiosi. Quello che stiamo facendo è molto ambizioso, ci stiamo perdendo, ma in maniera molto redditizia, interrogandoci su quale potrebbe essere il limite, fin dove ci possiamo spingere come arte drammaturgica televisiva ora come ora, nel 2020.

E avete trovato una risposta?

Fabio: Direi che abbiamo semplicemente compreso che se una cosa può essere pensata, può essere anche filmata.

Nonostante il fatto che, come si dice in questi casi, entrerete nelle case degli italiani?

Non ci poniamo domande a riguardo, perché non abbiamo mai chiesto di poter entrare nelle case altrui, ci entriamo e basta, come dei ladri.  Non siamo abituati a chiedere… 

In che fase siete del progetto?

Damiano: Stiamo scrivendo, è bello stare in contatto con carta e penna, siamo più o meno al secondo dei sei episodi, li scriveremo e li dirigeremo tutti, se non ci licenziano prima… e stiamo raccogliendo un po’ di sana paura, stiamo anche tornando ad abbracciare degli scrittori che abbiamo letto da ragazzi, sono impolverati sia loro che noi, penso a Cormac McCarthy, ma anche a Piero Chiara per esempio, che è un narratore che non c’entra nulla con la nostra serie, ma sentiamo la sua voce.

Fabio: in realtà abbiamo già scritto il soggetto di tutta la prima stagione che è lungo 80 pagine, credo sia stato proprio un incubo sia per le stampanti di Sky che hanno perso un sacco di soldi, sia per chi poi le ha lette quelle 80 pagine, abbiamo già molto ben presente l’arco della stagione e sappiamo dove arriveremo.

Attraverso quale percorso?

Fabio: Il percorso è labirintico, e quando accade questo in fase di scrittura vuol dire davvero che ti stai perdendo, e perdersi, come diceva un grandissimo scrittore, è meraviglioso. Sentiamo il sangue che è molto, molto caldo…

Ovviamente non vi chiedo ri raccontarci la storia, ma un accenno al tema che c’è dietro la prima serie dei fratelli D’Innocenzo?

Fabio: La nostra serie ha a che fare con la straordinaria complessità di stare al mondo e di decidere chi siamo e quello che desideriamo, e con quegli incredibili modi che riusciamo a trovare per resistere a quella maledizione che si chiama vita, alcune volte, purtroppo…

Avete già un titolo?

Damiano: Ne avevamo proposti un paio a Nills (Nils Hartmann,  Senior Director Original Productions Sky Italia) sul nostro gruppo whatsapp, ma poi lui lo ha abbandonato…  quindi pensavamo di averlo, ma invece no, il genere comunque è il noir.

Qualche altro dettaglio, magari sull’atmosfera?

Damiano: Sai, è difficile parlare di una cosa mentre la stai scrivendo, è come quando fai l’amore con qualcuno e dici ‘spero che il mio partner verrà’, ma non sei sicuro…

Come è stato per i vostri film, anche per la vostra serie attingete a qualcosa che conoscete o che vedete guardandovi intorno?

Damiano: No, stavolta no. Questa serie nasce da nostre esigenze forse più adulte ma ugualmente livide. Per la prima volta scriviamo di un protagonista in là con gli anni, potrebbe averne 55 più o meno, stiamo pensando a chi potrebbe recitarvi.

I fratelli D’Innocenzo uscirebbero mai dal loro genere?

Vorremmo fare una serie con Fabio De Luigi, ma a noi il sorriso ci viene solo molto tardi, verso mezzanotte, quando uno si accuccia a letto e si abbraccia le ossa per dormire…