In arte Nino, videointerviste a Elio Germano e Miriam Leone

di Patrizia Simonetti

Amore, termine ricorrente parlando con i protagonisti di In arte Nino, il film TV dedicato al grande Nino Manfredi in onda su Rai 1 lunedì 25 settembre alle 21.15 di cui vi avevamo già anticipato lo scorso dicembre quando In arte Nino ha aperto il Roma Fiction Fest e già in quell’occasione Elio Germano che lo interpreta, e naturalmente anche la signora Erminia, vedova Manfredi, ci parlarono tanto d’amore. Del resto chi non ha amato e ama tuttora Nino Manfredi? E anche se alla maggior parte di noi sono bastate e bastano le sue apparizioni televisive, le sue interviste, i suoi film, beh, questo film ce lo farà amare, se possibile, ancora di più perché è “un tributo d’amore sincero a Nino che abbiamo fatto fermandoci alla parte non conosciuta – ci dice Elio Germano nella nostra nuova videointervista che trovate a fine articolo – è un po’ un prequel della sua vita, quella che poi ognuno può scoprire con i suoi film, ma senza alcuna speculazione anche perché l’abbiamo fatto con il figlio Luca”. Elio Germano firma infatti anche la sceneggiatura assieme al regista Luca Manfredi, figlio di Nino, e a Dido Castelli, un impegno in più voluto proprio per entrare meglio nella parte, per non stonare, per essere al meglio Nino Manfredi, un uomo e un artista che “ha dimostrato che anche cedendo alla sua parte più leggera, ironica e sognatrice nonostante la guerra – continua Elio Germanoquindi in qualche modo alla parte peggiore di sé, si possono fare grandi cose, e che quello che conta è la sincerità, e questa è una bella lezione per tutti noi”. La storia di In arte Nino che, prodotto da Compagnia Leone Cinematografica in collaborazione con Rai Fiction, si avvale di un cast potente nel quale, oltre a Miriam Leone, troviamo anche Leo Gullotta, Giorgio Tirabassi, Stefano Fresi, Duccio Camerini, Massimo Wertmuller, Paola Minaccioni (qui la nostra videointervista a Paola Minaccioni), Flavio Furno (qui la nostra videointervista a Flavio Furno), parte dal sanatorio dell’ospedale Forlanini di Roma dove nel 1939 Saturnino Manfredi arriva a soli diciotto anni da Castro dei Volsci, in Ciociaria, malato di tisi. Tiene allegri tutti gli altri ragazzi affetti dal male con il suo ottimismo e i suoi stornelli, pur dovendoli salutare uno ad uno: solo lui resterà in piedi, solo lui uscirà da lì con le sue gambe nonostante i medici gli avessero dato tre o quattro anni ancora, ma solo se avesse condotto una vita tranquilla e senza emozioni. Ma chi, Nino Manfredi? Nino invece va avanti, coltiva il suo sogno, la guerra e le bombe non lo fermano, non lo ferma neanche suo padre che lo vuole avvocato e lui la laurea in giurisprudenza gliela regala, ma poi parte per la sua strada, quella lungo la quale aveva incontrato un gruppo di allegri commedianti, tra cui un certo Tino Buazzelli (interpretato da Stefano Fresi che ci ha parlato del suo ruolo in questa nostra videointervista) e aveva capito di voler essere un attore a tutti i costi, perché a volte il caso aiuta le passioni. E a proposito di passioni, In arte Nino ci racconta anche del suo amore infinito e grande, quello per Erminia, un’indossatrice – all’epoca si chiamavano così, non top model – siciliana cui da anima e corpo Miriam Leone: un grande privilegio ma anche una grande responsabilità – ci confessa nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – Erminia è una donna straordinaria con un’ eleganza innata, ho cercato di prendere ispirazione anche dal suo modo di muoversi, e ho cercato di restituire con tutto l’amore possibile quella che è stata una grande storia d’amore”. E riecco la parola amore… Ed ecco anche le nostre videointerviste a Elio Germano e Miriam Leone:

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