Il Sol dell’Avvenire: videoincontro con Nanni Moretti e il cast

di Patrizia Simonetti

Arriva al cinema –  perché “le piattaforme vanno bene per le serie, i film si devono fare per il cinema” dice Nanni MorettiIl Sol dell’Avvenire, nuovo lavoro del registattore romano in sala dal 20 aprile, poi al Festival di Cannes e nei cinema francesi dal 28 giugno.

Nanni Moretti lo gira e lo interpreta nel ruolo di Giovanni che, a sua volta, gira un film ambientato negli anni Cinquanta con protagonista Silvio Orlando nei panni di Ennio (ma alla fine sempre lui è), segretario del PCI del quartiere romano del Quarticciolo alle prese con l’invasione sovietica dell’Ungheria. E qui già fa strano perché è davvero inevitabile il riferimento all’aggressione russa dell’Ucraina, ma Il Sol dell’Avvenire è stato girato prima, assicura Moretti in conferenza stampa. Il dubbio atroce di Ennio, che proprio in quei giorni ha fatto venire a Roma un circo ungherese, il Budavari, è: restare fedele all’URSS anche in questo caso o dissociarsi e distaccarsi in difesa del popolo ungherese? Dilemma che neanche sfiora il pensiero del personaggio interpretato da Vera, alias Barbora Bobulova.

Dubbi ne ha tanti anche Giovanni che ritrova la sua tranquillità in una comfort zone fatta di una coperta all’uncinetto sul divano tra moglie e figlia, e tutti insieme a guardare per l’ennesima volta il film Lola di Demy, mangiando il gelato. Solo che stavolta sua moglie Paola (Margherita Buy), che è una produttrice e per la prima volta al lavoro su un film che non è del marito, deve andare a lavorare e sua figlia Emma (Valentina Romani) lo molla per andare dal fidanzato che, peraltro, non è esattamente quanto il padre di una ventenne, o giù di lì, si aspetterebbe.

Il Sol dell’Avvenire offre a Giovanni alti e bassi, sbalzi di umore, ripensamenti, consapevolezze e brutte sorprese. Come quella, oltre al suo futuro genero, della decisione di sua moglie che vuole lasciarlo, anche se per farlo ha bisogno dell’analista. Tra i ripensamenti invece quello sul suicidio del protagonista del suo film: un giorno col cappio al collo, il giorno dopo invece no. E poi le tirate sulla rappresentazione della violenza al cinema, con una notte intera passata sul set del film prodotto da Paola a bloccare regista, riprese e attori. E la divertentissima e ironica scena dell’incontro con i responsabili di Neflix, tra cui Elena Lietti, cui Giovanni è costretto a rivolgersi dopo l’arresto del suo produttore, che rifiutano il suo film. Sempre a proposito di piattaforme…

Nel frattempo Giovanni comincia a scrivere un film tratto dal libro di John Cheever Il nuotatore, quello dove il protagonista decide di tornare a casa nuotando e di piscina in piscina perde tutto il suo tempo, e sogna di girare un film con tante canzoni italiane sulla romantica vita di coppia, del quale vediamo alcune scene, probabilmente solo immaginate, con Blu Yoshimi.

Tra una piazza Mazzini che sembra Budapest, un paio di giri in monopattino, autocitazioni e autovalutazioni, nel bene e nel male, omaggi a Battiato. De André, Tenco e Aretha Franklin, ne Il Sol dell’Avvenire sembra di trovare il vecchio e il nuovo Moretti, anche se tutto sembra vero e anche no. Come il suo saluto finale durante la fitta parata non previsto nella sceneggiatura con cui, parole sue “forse chiudo questa primissima fase della mia carriera cui seguirà la seconda di un’altra cinquantina d’anni e forse anche una terza”.  Il nostro videoincontro con Nanni Moretti, Silvio Orlando, Margherita Buy, Barbora Bobulova e la nostra videointervista a Valentina Romani: