Occhio agli angoli di casa, alle fessure nei muri, alle dispense e ai ripostigli, ma soprattutto verificate che dietro la lavatrice non ci sia un passaggio segreto. Così vivono I Topi, quelli di Antonio Albanese che torna in TV con la sua prima serie – di cui ci aveva già parlato a giugno in occasione della premiazione ai Ciak d’Oro per la sua interpretazione in Come un gatto in tangenziale accanto a Paola Cortellesi – serie da lui scritta, diretta e interpretata, 6 episodi in tre puntate a cominciare da sabato 6 ottobre e per i due sabato a seguire su Rai 3. I Topi racconta di Sebastiano, boss latitante siciliano che vive con tutta la sua famiglia in una villetta del nordest all’apparenza normale, per quanto munita di telecamere, allarmi e recinzioni, ma in realtà proprio dietro la lavatrice c’è un passaggio che porta ad un bunker sotterraneo dove sembra abbia scelto di abitare, o meglio, di vivere in poltrona ascoltando la radio, lo zio Vincenzo (Tony Sperandeo), anche lui latitante ma dimenticato dalla polizia e dal mondo intero, fissato con la banconote dai tagli assurdi e inesistenti, marito di zia Vincenza (Clelia Piscitello) che invece, ossessionata dalle scommesse, vive al piano di sopra con il resto della famiglia di Sebastiano. In realtà lui è l’unico a dover scappare di sotto attraversando lunghi cunicoli e sottopassaggi ogni qual volta qualcuno suona alla porta, che non si sa mai… “abbiamo inventato ben poco e la speranza è di seppellirli con una risata” ci dice Antonio Albanese nella nostra videointervista che trovate a fine articolo parlando dei mafiosi latitanti da cui ha preso l’idea di questa serie. E l’ironia certo non manca ne I Topi, proprio allo scopo di ridicolizzare mafia e mafiosi, seguendo un trend che da qualche tempo premia, basta citare una serie come La mafia uccide solo d’estate.
.Il resto della famiglia di Sebastiano è composto dalla moglie Betta, diminutivo di Calabiscetta: “una donna distrutta come si può esserlo ad essere sposati con un uomo maschilista, latitante, mafioso, possessivo, rimbecillito – ci dice Lorenza Indovina che la interpreta nella nostra videointervista – sono un po’ una donna persa che non ha più una sua strada maestra da raggiungere, per cui vivo un po’ tra le nuvole e questo rende il mio personaggio esilarante”. Strano a dirsi ma Sebastiano e Betta hanno pure due figli: Benedetto detto Benni (Andrea Colombo) che a 17 anni sogna di diventare uno chef famoso come quelli che si vedono in televisione, non capisce bene la situazione in cui si trova e prende un sacco di scappellotti sulla testa; e Carmen – e non chiamatela Carmela – “abbastanza determinata e decisa – la definisce nella nostra videointervista Michela De Rossi (La terra dell’abbastanza) che la interpreta – studiosa e molto simile caratterialmente al papà, costantemente divisa tra il fuori e il dentro, combattuta, le piace divertirsi e sopravvive con amore in tutto il contesto”. E poi c’è U Stuortu: “un elemento pericoloso e non soltanto perché biondo – ci rivela nella nostra videointervista Nicola Rignanese che lo interpreta per fortuna tornato al suo colore naturale – che appartiene a questo mondo di delinquenti e latitanti, un familiare aggregato che mi muovo tra il dentro e il fuori, tra sotterranei, sottintesi e sotterfugi…” Ecco le nostre videointerviste a Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese e Michela De Rossi: