I due Papi, videoincontro con Jonathan Pryce

di Patrizia Simonetti

Jonathan Pryce doveva essere proprio destinato ad interpretare Papa Francesco: è infatti il grande attore britannico a dar vita al cardinale, e poi Papa, Bergoglio nel film I due Papi di Fernando Meirelles, che dopo un breve passaggio al cinema, il 20 dicembre arriva su Netflix con Anthony Hopkins nel ruolo di Papa Ratzinger: “la sensazione è che mi sia preparato sin dalla nascita ad interpretare Papa Francesco – ci ha detto Jonathan Pryce alla presentazione del film a Roma – perché non appena è stato eletto Papa, Internet ha iniziato a riempirsi di foto sue e mie, tutti a fare tale confronto, tanto che a un certo punto uno dei miei figli mi ha chiamato per chiedermi se fossi io il Papa…” Per Jonathan Pryce, visto di recente ne Il trono di spade nel ruolo di un’altra autorità religiosa tutt’altro che bergogliana, ovvero l’Alto Passero, non è stato però soltanto questo a spingerlo ad accettare il ruolo: “Francesco è il primo Papa a cui avessi prestato veramente attenzione – ci ha rivelato – l’unico che ho sentito che mi parlava e che aveva davvero qualcosa da dire sulle questioni che riguardano il mondo; io sono cresciuto come cristiano di fede protestante e l’ho sempre visto non tanto come un leader religioso quanto come un leader politico, più leader di molti altri politici che non sono in grado di dire le cose più semplici come ‘costruite ponti e non muri’, mentre lui con quello che dice sulla società, sulla necessità del cambiamento, sull’economia, sull’ambiente, sulla crisi dei rifugiati, tutte cose che fanno appello alla nostra coscienza e ci parlano. Interpretarlo non è stato facile, ma nei suoi confronti ho provato una profondissima empatia, poi ho imparato un po’ di spagnolo, di italiano, di latino, ho studiato, mi sono documentato anche su ciò che è stato Bergoglio in Argentina e su tutto ciò che ha significato, vedendolo in un modo diverso…

I due Papi racconta quella strana e anomala situazione che ha portato alla contemporanea presenza di due Pontefici, partendo però non dalle dimissioni di Ratzinger, ma da quelle annunciate nel 2012 dallo stesso Bergoglio che frustrato, deluso e in totale disaccordo con la direzione intrapresa dalla Chiesa, chiede a Papa Benedetto il permesso di dimettersi da cardinale e di tornare a fare il parroco in una qualunque chiesa. Verrà invece convocato dallo stesso Pontefice in carica che gli rivelerà un segreto che darà uno scossone alla Chiesa Cattolica. Tra i due nascerà un rapporto che metterà a confronto tradizione e progresso, senso di colpa e perdono, e che si ripercuoterà inesorabimente sui fedeli di tutto il mondo. “Quello che mi interessava di più mostrare era il concetto di crisi spirituale, che può interessare chiunque, e di qualunque religione – ha detto Fernando Meirellescosì vediamo un Bergoglio giovane in piena crisi, sommerso dai sensi di colpa per ciò che è accaduto ai suoi fratelli, ma poi vediamo anche Ratzinger nella medesima situazione”

Abbiamo visto I due Papi aspettandoci un film pesante per quanto interessante, ma ci siano dovuti ricredere sin dalla prima scena: a dispetto della solennità del tema e del racconto, I due Papi è intriso di ironia e i dialoghi tra i due religiosi sono vivaci e ricchi di battute. Il regista brasiliano è stato attento a non cadere nel documentario e nella duplice biografia, puntando invece sul rapporto tra due personaggi agli antipodi per storia, vissuto, pensiero e visione del mondo e della Chiesa. Un rapporto che inizialmente sembra impossibile ma che nel momento in cui ognuno dei due inizia ad aprirsi all’altro come essere umano, ammettendo e rivelando tutti i suoi dubbi e le sue debolezze, si fa reale e forte. Che è anche ciò che è accaduto nel reale ai due attori: “lavorare con Anthony Hopkins è stato molto bello – ci ha raccontato Jonathan Pryceil rapporto che ho avuto con lui sul set è stato un po’ lo specchio di quello che vedete nel film fra i due papi da noi rappresentati: si parte con un atteggiamento di sospetto e di difficoltà, dal non sapere come avere a che fare l’uno con l’altro, poi però il rapporto cresce e anche l’amicizia, proprio come vedete nel film”. Ecco il nostro videoincontro con Jonathan Pryce:

 

 

 

 

 

 

 

Grazie all’interprete Bruna Cammarano