GTA San Andreas, il videogame che parla di riscossa: ecco perché giocarci ancora

di Redazione

Ci sono anni che, nella memoria degli appassionati di videogaming, vengono tramandati come tempi favolosi. Se fin troppo spesso questa sorta di età dell’oro si rivela essere più che altro una realtà vista attraverso un ben poco soggettivo effetto nostalgia, magari sollecitato anche da operazioni cinematografiche, ci sono occasioni nelle quali anni specifici si rivelano davvero fortunati, risultando caratterizzati dall’uscita di alcuni titoli distintisi per i più diversi motivi. Il 2004 è proprio uno di questi anni, avendo regalato alla community di videogiocatori alcuni videogame divenuti classici: è il caso di Half-Life 2, di Metal Gear Solid 3 o di Halo 2. È anche il caso di Red Dead Revolver, dal quale poi deriverà la saga di Red Dead Redemption; di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, fortunati remake dei titoli di prima generazione; ed è anche l’anno nel quale è uscito Grand Theft Auto San Andreas. La serie GTA è un caposaldo dell’industria videoludica: basti pensare a quale è attualmente l’attesa per il prossimo capitolo, e a come l’ultimo titolo abbia infranto record su record in termini di copie vendute, longevità del supporto e persone attive online nonostante il suo lancio risalga al 2013. A GTA San Andreas sono succeduti due titoli della serie, entrambi di notevole successo: viene quindi da chiedersi per quale motivo, ancora oggi, il capitolo del 2004 sia ricordato con tanto affetto e soprattutto perché valga ancora la pena essere giocato.

In un titolo single player, ovviamente, ruolo importantissimo è ricoperto dalla storia. Proprio alla storia va ricondotta buona parte del successo di San Andreas, che segue le vicende del protagonista in un percorso di riscossa nei confronti della sua famiglia e del suo difficile quartiere d’origine. Inoltre, insieme ai due titoli ad esso precedenti, San Andreas fa parte di un unico universo narrativo le cui vicende si intrecciano attraverso dialoghi, riferimenti e personaggi secondari condivisi. Considerando come tutti e tre siano stati oggetto di un recente progetto di rimasterizzazione, è facile capire che ruolo ricoprono ancora oggi per i fan della saga.

San Andreas si è segnalato, a suo tempo, anche per il numero di attività secondarie. Come in ogni titolo Rockstar, infatti, anche questo è disseminato di collezionabili e passatempi come biliardi e cabinati arcade, nonché attività come paramedico e vigile del fuoco. Sono soprattutto le attività secondarie inserite nella trama a tenere banco, introducendo contenuti che si aggiungono a quelli opzionali dopo una loro breve ma esaustiva contestualizzazione nella storia. È il caso del casinò, del quale il protagonista entra in possesso dopo le missioni di un personaggio: legate alla gestione della struttura, questa diventa un ottimo punto per passatempi a tema. Ovviamente fra gli intrattenimenti figurano i classici del settore, dalle slot al blackjack fino alla roulette. Non sono certamente approfondite come nei moderni siti dedicati, ed è impossibile quindi aspettarsi che si spieghi per cosa sta esattamente RTP nelle slot o di trovare varianti particolari di blackjack; eppure rimane un ottimo esempio di raccolta di minigiochi. Si possono poi citare le relazioni sentimentali del protagonista: dopo averne introdotto una nella trama, il giocatore è lasciato libero di intrattenere relazioni con alcuni personaggi non giocanti e scegliere in quale locale recarsi, come sale da ballo, bar o ristoranti.

Come in ogni open world che si rispetti, anche in San Andreas è presente una mappa enorme, almeno per gli standard dell’epoca, ricca di luoghi da esplorare. Ancora oggi il mondo di gioco è ricordato soprattutto per aver inserito ben tre città che si ispirano, come da tradizione, ad altrettante città reali: Los Santos a Los Angeles, con tanto di riproduzione delle Torri di Watts; Las Venturas a Las Vegas, con vari casinò tra cui quello citato; e infine San Fierro a San Francisco, della quale sono riprodotte Lombard Street e ovviamente il Golden Gate Bridge.

Infine un altro motivo, che è allo stesso tempo causa e conseguenza dell’enorme affetto che circonda il titolo, è la fiorente community di mod che circonda il videogioco. Ancora oggi, nonostante gli oltre 18 anni passati dalla sua uscita, in rete si trovano forum e siti che rilasciano diverse modifiche amatoriali, da migliorie grafiche a modelli realistici di veicoli da sostituire a quelli presenti nel gioco. Una testimonianza senza pari di che ruolo GTA San Andreas abbia ricoperto nel bagaglio di un’intera generazione di videogiocatori.