Chi dice che i bambini cattivi non esistono, è perché non hanno conosciuto Peter, o quanto meno la sua storia. Inventata magari, ma sembra proprio vera. Al tredicenne più malvagio che sia mai esistito è dedicato infatti Cruel Peter, il nuovo film di Malgarini e Bisceglia (Fairytale) che incastonano la sua breve esistenza e la sua relativa e presunta fine, nella Messina del 1908 su cui si abbatte ben presto la violenza cieca del terremoto. Ma l’orrore del film, perché di horror puro si tratta, si raddoppia. Oltre alla distruzione e ai morti provocati dalla furia del sisma, a far accapponare la pelle è la lucida crudeltà di questo ragazzino, rampollo viziato e ovviamente prepotente di una famiglia molto ricca di commercianti inglesi. Peter Hoffman si diverte con gli animali, ma non giocandoci assieme, piuttosto ad ucciderli, torturarli, a dargli fuoco o a seppllirli, quando sono ancora vivi ovviamente, si tratti di uccelli, criceti, cani. Certo non si fa scrupoli neanche con gli altri bambini o con le ragazze della servitù, prontamente cacciate da sua madre che lo copre in tutto e per tutto. C’è tra loro, tra madre e figlio, un rapporto insano e inquietante, come se la donna fosse appagata dalle gesta agghiaccianti del figlio al quale perdona tutto – anche se forse perdonare non è il termine giusto – persino la morte del padre, di cui il ragazzino era geloso. Da parte sua infatti, la relazione simbiotica con la madre somiglia a quella di tanti uomini che pur di non separarsi dalla donna oggetto dei loro desideri, le farebbero il vuoto intorno, la legherebbero, la ucciderebbero – e molti purtroppo lo fanno – ma in questo caso non ce n’è bisogno perché la madre di Peter è sempre con Peter, dalla sua parte qualunque cosa dica o faccia, e sempre vicino a lui, in qualunque parte del mondo, che sia questo o l’altro, possa finire.
L’aspetto relazionale tra madre e figlio è alla base di tutto il racconto che è a dir poco terrificante, e così ben fatto, scritto, realizzato e messo in scena, che sembra di starci dentro. E non è una sensazione molto piacevole… però sicuramente coinvolgente ed emotivamente forte. Anche Peter comunque alla fine la pagherà, o rischierà di farlo, quando Alfredo, figlio del giardiniere, decide di vendicare il crudele assassinio del suo cane esattamente allo stesso modo. Solo che Peter è il male, e il male non viene distrutto neanche dal terremoto. Poco più di un secolo dopo infatti viene mandato a Messina l’archeologo inglese Norman Nash che si porta dietro anche la figlia Liz, rimasta muta nell’incidente che ha ucciso sua madre, e che ha esattamente l’età di Peter quando 111 anni prima morì, o per lo meno scomparve. L’ambientazione si sposta dunque nel gotico e bellissimo cimitero inglese della città siciliana, uno dei più antichi d’Europa, che Nash è chiamato a restaurare. Iniziano gli scavi e l’uomo trova una lapide di legno con un terrificante epitaffio dedicato a Peter Hoffman. Resterà inevitabilmente coinvolto nella storia, così come sua figlia, e anche due donne del posto, avvezze a spiritismi ed esorcismi vari.
Quella mostrata in Cruel Peter è una Messina, e quindi una Sicilia, misteriosa, gotica, dall’atmosfera esoterica, ricca di posti nascosti e di storie inquietanti, quella che in effetti trovavano i visitatori del secolo scorso e che nessuno di noi ha mai visto, né vedrà. La ricostruzione è perfetta, quanto meno realistica e di grande impatto, così come gli effetti speciali e le interpretazioni del cast. A cominciare da Aran Bevan (The Outcast), che è Peter, continuando con Henry Douthwaite (Love, Death & Robots e Off-Piste) che è Norman, e Zoe Nochi che è sua figlia Liz. Katia Greco (Il Cacciatore, Il capo dei capi, Il giovane Montalbano, The Elevator, Don Matteo) è la giovane collega del posto, Rosie Fellner (Boogie Woogie, Age Of Heroes, Two Jacks) è la madre di Peter, e Aurora Quattrocchi (Malèna, Nuovomondo, Anime Nere, Viola di mare); senza dimenticare la partecipazione di Claudio Castrogiovanni, Biagio Pelligra, Gabriele Greco, Antonio Alveario, Margherita Smedile, Alberto Molonia e il musicista Tony Canto che esegue nel film il brano 1908. Nel cast anche le giovani promesse del cinema siciliano Christian Roberto, Angelica Alleruzzo e Arcangelo Ciulla. Le musiche sono di Luca Balboni e gli effetti speciali integrati ed effetti visivi Vfx sono di Leonardo Cruciano e Nicola Sganga. “Vorrei che Cruel Peter fosse un ulteriore passo per ripensare l’immaginario della Sicilia – dichiara Christian Bisceglia, milanese ma messinese d’adozione – non solo una terra di mafia ma patria del mondo fantastico, nella speranza che l’intrattenimento cinematografico possa far fiorire un business capace di innescare circuiti virtuosi”. Cruel Peter, che ha già conquistato mezzo mondo, è da venerdì 21 maggio su RaiPlay.