I colori che esplodono, bombe di bianco, di nero e di rosso, la musica che batte forte, l’atmosfera gotica e surreale di una Londra immaginaria e notturna degli anni Settanta, la vita e la morte, la passione e l’arroganza, la crudeltà e l’amore. Con Crudelia la Disney ha superato sé stessa. Non è certo un film per bambini, ma la nuova versione meno cattiva della cattiva del classico del ’61 La carica dei 101, tratto dal libro del 1956 di Dodie Smith I cento e una dalmata, una versione moderna, dark, creativa, geniale, motivata da un dolore potente quanto il torto subito, ma pure con una tendenza innata alla malvagità, fanno del nuovo film in live action del colosso cinematografico americano dell’animazione, e non solo, un vero capolavoro.
Cattivi dunque si diventa e l’intento, indubbiamente ben riuscito, di offrire un movente a ciò che Crudelia diventerà da grande è ammirevole e del tutto condivisibile, per quanto il film non eviti di insinuare quel dubbio strisciante che alla fin fine il sangue non mente. Oppure che la mela non cade mai lontano dall’albero. Fate voi. Ma certo è che in questo caso un filo di dote la ragazza se lo porta dentro, nel bene e nel male.
Conosciamo pertanto Crudelia quando ancora non è Crudelia, o Cruella come viene chiamata nel film. In principio è solo Estella: ne ha passate tante, accanto a lei è rimasto solo il cagnolino che un giorno raccolse per la strada che, per la cronaca, si chiama Buddy ed è un trovatello vero, felicemente adottato. Perché questa Crudelia ai cani non intende fare alcun male, neanche ai dalmata della Baronessa, per quanto si potrebbe essere indotti a cedere al sospetto, se non altro per non tradire totalmente la tradizione. Estella è una ragazza bella, vivace, dotata di un grande estro e immaginazione, una stilista originale e audace in erba, le manca solo l’occasione. Nel frattempo sopravvive nei bassifondi londinesi con due amici ladri conosciuti da bambina che tamponano la sua solitudine, Horace e Jasper, elaborando colpi complicati e divertenti da mettere a segno insieme per tirare avanti. Poi l’occasione arriva, ed è quella di andare a lavorare per la già citata Baronessa che di cognome fa Von Ellman, una donna più che raffinata, egocentrica, straricca, sfacciatamente e divertentemente auto celebrativa, con esilaranti rituali, come il riposino di nove minuti con tanto di fette di cetriolo sugli occhi tagliate al millimetro, che dirige la casa di moda più grande e famosa. Ma è davvero, davvero cattiva. Per un po’, tuttavia, sembra andare tutto bene, poi il colpo di scena che tutto ribalta e rivolta: Crudelia sfida la Baronessa, una sfida all’ultimo sangue e… all’ultimo tulle.
Solo due grandi artiste potevano ricoprire i ruoli principali. Così Estella/Cruella è interpretata da una Emma Stone in stato di grazia capace di volare alto e dare corpo e anima a un personaggio complesso e con un pesante background da rispettare: “Estella è molto dolce – ha detto la Stone nella conferenza stampa del lancio mondiale del film – ma non è ancora pienamente consapevole di sé, però è interessante il fatto che lei è ciò che è, che si sia pienamente accettata. Alcune linee non le supererei, ma c’è in lei qualcosa do molto divertente”. Mentre la Baronessa, e tutto il suo cinico e paradossalmente ironico splendore, è opera di Emma Thompson: ”lei crede fortemente che essere una dura sia l’unica via possibile – ha detto la Thompson della Baronessa – non voleva che il suo genio finisse in un cassetto… io non percorrerei la sua strada, ma la trovo molto interessante”.
Se lo vedrete nella versione italiana, sappiate che a doppiare le due grandi attrici sono due grandi doppiatrici e cioè Domitilla D’amico e Emanuela Rossi, mentre alle orecchie più attente non sfuggirà la voce di Damiano dei Manskin che doppia Jeffrey, il tuttofare della Baronessa, nel parlato, e Artie quando si esibisce in una scatenata I wanna be your dog dei The Stooges, mentre Victoria fa parlare una fashion reporter che in TV conduce un servizio sulla stravagante Cruella. Completano il cast, diretto da Craig Gillespie, Joel Fry (Yesterday), Paul Walter Hauser (Tonya), Emily Beecham (Ave, Cesare!), Kirby Howell-Baptiste (The Good Place) e Mark Strong (1917).
Pazzesca la colonna sonora rigorosamente anni Settanta che oltre ai brani originali del compositore e pianista Nicholas Britell e alla canzone originale dei Florence + The Machine Call me Cruella, vanta pezzi dei Beatles, Queen, Clash, Nina Simone, Doors, Ike e Tina Turner, Bee Gees, Blondie, Supertramp, Elo, oltre all’inconfondibile intro di I Gotcha di Joe Tex. Crudelia è al cinema da mercoledì 26 maggio, non ve lo potete perdere. Eccone un assaggio, con la presentazione della stessa Emma Stone: