Comedians: il lato oscuro della comicità secondo Salvatores, videoincontro con il cast

di Patrizia Simonetti

Gabriele Salvatores porta al cinema Comedians, opera teatrale degli anni Settanta del drammaturgo inglese Trevor Griffiths che aveva già tradotto e portato sul palcoscenico dell’Elfo milanese nel 1985 e per ben tre anni con dei giovani Paolo Rossi, Silvio Orlando, Claudio Bisio, Bebo Storti, Renato Sarti. “Quello a teatro era il mio Comedians a 35 anni, questo è  il mio “Comedians a 70” dice Salvatores, che rivela anche che in effetti non era questo il film che avrebbe voluto fare adesso, piuttosto un altro, in costume (il suo prossimo Casanova, come ci ha confermato rispondendo a una nostra domanda in conferenza stampa), ma che in tempo di pandemia era molto più semplice e fattibile prendere un gruppo di attori e chiuderli in una stanza praticamente per quasi tutto il tempo. Gli attori in questione sono assolutamente dei comedians, e cioè dei comici, e cioè Ale e Franz, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Vincenzo Zampa; oltre al giovane Giulio Pranno che comico in realtà non è, ma che Gabriele Salvatores ha rivoluto con sé dopo avergli offerto il suo debutto cinematografico in Tutto il mio folle amore dove lo abbiamo apprezzato davvero tanto nel ruolo del ragazzo autistico Vincent, e che stiamo apprezzando altrettanto in Security, appena uscito su Sky. Mentre nel ruolo dei due maestri di opposte fazioni ci sono Natalino Balasso e Christian De Sica.

L’approccio da palcoscenico resta intatto anche nella versione del film, cosa che non sempre fa bene al risultato cinematografico; il tema centrale però ne esce altrettanto chiaro e tristemente vero: la comicità diventa drammatica e a volte anche imbarazzante. Avete mai provato a far ridere qualcuno senza riuscirsi, a cercare di sdrammatizzare ottenendo soltanto un grottesco risultato ad effetto contrario? Pensate alle conseguenze amplificate in gente di mestiere, persone che della comicità vogliono fare la loro arte, il loro lavoro, la loro vita. E allora per far ridere, ci si interroga sul ruolo stesso della comicità: una risata vi seppellirà gridavano gli studenti in protesta negli anni Settanta, fantasia contro potere, utopia contro regime, la satira che fa pensare, la parodia che fa riflettere; o più una risata ci salverà, secondo il credo chapliniano per il quale ridere fa bene al nostro umore e ci allontana dal dolore… dunque, meglio la battuta vuota e fine a se stessa, in alcuni caso becera e volgare, o quella intrisa di un senso che va al di là del puro divertimento? Sarà dunque più giusto e fruttuoso per i nostri sei aspiranti comedians logorati dalla vita, in vista di un debutto che potrebbe cambiarla, seguire gli insegnamenti del maestro del corso serale di stand comedy che li ha portati fin qua e che ha rinunciato al palco in nome dei suoi principi, o i suggerimenti dell’ultimo minuto del comico più famoso e popolare chiamato a valutarli e a scegliere uno di loro per avviarlo alla carriera e inserirlo in un programma TV?

Il testo è un’indagine sul concetto di comicità e non mancano i momenti divertenti – spiega Gabriele Salvatoresma, probabilmente condizionato dai tempi che stiamo vivendo, ho visto emergere dalle parole di Griffiths delle persone sull’orlo del fallimento, pronte a tradire un’amicizia o un maestro, un’umanità minima che cerca in tutti ci modi di sopravvivere, lottando senza sosta contro un destino avaro. Il testo di Griffiths mi mostra oggi il lato oscuro della comicità, il suo cono d’ombra.  E ho deciso di rimanere molto più fedele al testo originale rispetto a quanto feci a teatro nell’85 in cui, giovani com’eravamo, improvvisavamo gag e battute siamo tutti Comedians!

Nonostante non ci siano donne nel film – ed è davvero strano che non si sia pensato ad un innesto mentre si parla tanto di un nuovo e prolifico flusso di comicità femminile – va assolutamente citata, così come fa Salvatores rispondendo alla nostra domanda in conferenza stampa, Elena Callegari nel ruolo della bidella della scuola, e, seppure in un cameo di quattro secondi Demetra Bellina, senza la quale però il giovane Giulio non avrebbe potuto mettere in scena il suo personalissimo show. E senza dimenticare neanche Aram Kian che interpreta il misterioso signor Patel.

Comedians arriva in sala giovedì 10 giugno, con la sua luce scura, la pioggia incessante che fa da sfondo a tutto il film, la luce rossa rassicurante e al tempo stesso giudicante della scritta “uscita” dietro ad ogni esibizione dei singoli comedians sul palco del club che fa da sala degli esami per la loro arte, eventuale via di fuga, minaccia di esclusione o semplice happy ending dell’esibizione, chissà… E sollevando tante domande anche sul politicamente corretto, del quale si è parlato non poco in conferenza stampa: limite etico o semplice ipocrisia? Il nostro videoincontro con Gabriele Salvatores, Christian De Sica, Natalino Balasso, Giulio Pranno, Ale e Franz, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Vincenzo Zampa: