Boys, tra musica e amicizia. Videoincontro con Neri Marcorè, Marco Paolini, Giovanni Storti, Giorgio Tirabassi, Isabel Russinova

di Patrizia Simonetti

Una vena leggera di malinconia pervade tutto il film che racconta di Joe, Carlo, Bobo e Giacomo, amici da sempre e con un comune passato in una rock band. Erano gli anni Settanta e si chiamavano Boys e così si intitola il film di Davide Ferrario, che l’ha anche scritto con Cristiana Mainardi, che dopo aver aperto fuori concorso il Taormina Film Festival 2021 alla presenza del regista e di gran parte dell’eterogeno cast, giovedì primo luglio arriva al cinema.

Dunque i quattro amici, interpretati da Marco Paolini, Giovanni Storti, Giorgio Tirabassi e Neri Marcorè, dopo mezza vita da rockettari, si sono ritirati ognuno a fare altro, persi tra i problemi e le necessità della vita come tutti: soldi, salute, paura di invecchiare, relazioni. Ora però hanno la possibilità di rimettersi insieme e ripresentarsi al pubblico grazie ad una nuova versione del loro pezzo più celebre reinterpretato da un trapper di grande successo (Luca De Stasio). Ma la vera avventura sarà proprio la loro reunion che li riporterà indietro nel tempo, anche se non sarà difficile rendersi conto che un miracolo del genere non è mai possibile. Il loro viaggio li condurrà fino da Anita, interpretata da una sempre splendida Isabel Russinova, una ragazza libera e bellissima che per un periodo aveva fatto parte della band, e che solo adesso rivelerà il suo motivo segreto che le fece decidere di abbandonarla. E mentre su tutti loro aleggia ancora la scomparsa di Luca, fratello di Giacomo che poi lo sostituì nel gruppo, che ancora giovanissimo decise di lasciare loro e il mondo per sempre, i quattro uomini ritroveranno la cosa più importante di tutte, dopo la musica, si intende: la loro amicizia. “Ho trovato un cast affiatato e questo ha favorito le improvvisazioni – rivela il regista in conferenza stampa – sono stato, tra l’altro, molto contento di avere con noi Isabel Russinova, che non faceva film da tempo. Cercavo un’attrice che non fosse ‘consumata’. A sessant’anni le attrici entrano in un mondo loro, nel quale si ostinano a sembrare giovani, lei è diversa per la sua età“.

Il confronto con la vita che va avanti, i conti con il tempo che passa inesorabile anche se non lo vogliono ammettere neanche a loro stessi, il sogno in frantumi di una generazione che un mondo migliore non l’ha ancora visto e probabilmente non lo vedrà mai, lo scontro con un’altra musica che non è la loro e che non riconoscono, il rapporto con le nuove generazioni, rendono l’avventura dei Boys una sorta di scoperta, di crescita e di rivalutazione di un’età che oggi forse è ancora più complicata da accettare perché essere e sentirsi vecchi è un’altra cosa. Eppure, alla fine, questo film, un po’ road movie e un po’ commedia, non è affatto triste, perché ci dice chiaro e tondo che la vita vissuta aiuta a vivere quella che viviamo.

Essere sessantenni oggi è strano, perché non ci si sente vecchi. Ma in questo c’è un pericolo: continuare a credersi giovani – dice ancora FerrarioBoys è una storia di amicizia e di relazioni personali che, con la crisi di tutto quello che è possibile entrasse in crisi, è quanto di buono ci è rimasto. Sentirsi parte di un gruppo, in questo caso una rock band, per quanto agée, è ancora qualcosa che ci regala la grazia di un posto nel mondo. Tanto più se queste amicizie sono di antica data e collegano il passato al presente e se il destino le sottopone a prove che ne testano la sincerità e il valore. Gli anni ’70 sono stati indimenticabili, ma non per questo devono diventare un monumento, per comunicare dovevamo puntare sulla spontaneità dei personaggi, senza politiche di alcun tipo: solo una storia d’amicizia”. “Il film nasce dalla voglia di raccontare l’amicizia in un’età non scontata, in questo caso di uomini non più giovanissimi – aggiunge Cristiana Mainardiparliamo di un gruppo di amici legati da una passione vera, la musica, ccapace di un linguaggio universale”. Le musiche di Boys sono di Mauro Pagani e ricordano i pezzi della storica PFM, nel cast anche Paolo Giangrasso, Saba Anglana, Giorgia Wurth, Linda Messerklinger, Zoe Tavarelli, Francesca Olia, Mariella Valentini. Ed ecco il nostro videoincontro con Mauro Pagani, Marco Paolini, Giovanni Storti, Giorgio Tirabassi, Isabel Russinova, Neri Marcorè, Davide Ferrario