: a Venezia 78 è arrivato l’ultimo film italiano in concorso, se non il più atteso certamente quello che desta maggiore curiosità, scritto e diretto da Fabio e Damiano D’Innocenzo forti del successo de La terra dell’Abbastanza ma soprattutto del super premiato Favolacce, dove “America Latina è un luogo immaginario, ma anche un’antinomia tra un’America ideale, come vorremmo apparire e cioè forti e vincenti, e una dispersione di un posto che era una palude, la nostra palude rispetto all’immaginario che vorremmo proiettare sugli altri” dice in conferenza stampa Elio Germano che i gemelli romani hanno nuovamente scelto come protagonista. Interpreta Massimo Sisti, titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome, un uomo professionale, gentile e appagato, con la sua villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere del tempo. La moglie Alessandra, interpretata da Astrid Casali, e le figlie Laura e Ilenia sono infatti la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. Ed è in questo contesto apparentemente idilliaco che, scendendo un giorno come tanti in cantina “si apre una crisi – dice ancora Elio Germano – la scoperta di questo bipolarismo (tra l’apparire e l’essere) che lo porta a un viaggio al proprio interno per ritrovarsi, grazie a delle caratteristiche che ha della femminilità che gli permettono questa indagine interiore, una ricerca di sincerità. Per questo è una storia d’amore”.
“Il femminile ci salva… Amore perché ogni volta che ci approcciamo all’amore parliamo di sentimenti – dice Fabio D’Innocenzo – come il ricongiungerci con dei fantasmi, delle ossessioni, una grandissima suspence, l’incertezza nell’avvenire, con la dolcezza, e quindi con il thriller… il film è profondamente tenero, ogni sentimento per decollare ha bisogno del suo contrario che lo sostenga e lo contraddica, perché la vita è fatta di contraddizioni”. Aggiunge Damiano D’Innocenzo: ”il film non è un thriller, è un film intenso, misterioso, volutamente ambiguo, semmai un thriller psicologico… contiene tanti generi e soprattutto la voglia di non ripetere qualcosa che abbiamo già fatto, che non so se è un genere ma io e mio fratello lo facciamo spesso, cambiare sempre, voler volutamente rimanere sempre un po’ scomodi innanzi tutto a noi stessi”. America Latina “è stata per me un’esperienza emozionante che mi ha dato la possibilità di contattare la mia anima più buia” racconta Astrid Casali. Senza dimenticare la terza protagonista che è la villa, scelta personalmente dai due registi e sceneggiatori romani tra quelle scartate dal primo location shooting perchè “impresentabile” e quindi “giusta e cinematografiamente irresistibile“. Il film arriverà al cinema a novembre. Ecco una videosintesi della conferenza stampa con Fabio e Damiano D’Innocenzo, Elio Germano e Astrid Casali: