Oggi avrebbe spento 80 candeline. E invece all’alba ha chiuso gli occhi. Gigi Proietti aveva un cuore che da un po’ di tempo gli creava dei problemi, ma era lo stesso cuore che da sempre metteva nel suo lavoro che amava tantissimo, il teatro in primis, che nella nostra ultima videointervista che vi riproponiamo qui per ricordarlo, quella realizzata meno di quattro mesi fa al Teatro Argentina di Roma in occasione della nuova stagione del suo Globe Theatre, aveva definito “la base, non di partenza, ma la base che dura tuttora” aggiungendo: “io non amo coloro che dicono di fare teatro solo quando non hanno di meglio da fare, il teatro è la mia attività fondamentale, lo è sempre stata, non ho mai smesso di farlo, produrlo, dirigerlo, neanche quando facevo televisione, neanche durante Il Maresciallo Rocca, anche se ora ne faccio un po’ meno, rallento, gli anni passano…”
II desiderio più grande di Gigi Proietti era che il suo amato Globe restasse aperto anche in inverno, vista la tanta richiesta degli spettacoli shakespeariani di cui era particolarmente orgoglioso, un progetto che aveva tanto voluto e che anche la scorsa estate ha fatto il suo percorso completo è nonostante il Covid: “abbiamo voluto fare le cose come se non ci fosse – ci aveva raccontato – non siamo mica scemi, lo sappiamo che c’è, quindi difficoltà ne abbiamo avute, ma facciamo tutto come sempre”. Anche il doppiaggio, via via scemato ma mai abbandonato del tutto, lo aveva cominciato per sostenersi nel teatro che non rendeva nulla: la voce di Gigi Proietti ha fatto parlare negli anni, ma solo una o due volte, Sylvester Stallone, Robert De Niro, Charlton Heston, Anthony Hopkins, Dustin Hoffman, Richard Burton, Kirk Douglas, Henry Fonda, Marlon Brando, Paul Newman, pure Sean Connery in Dragonheart, come abbiamo purtroppo ricordato solo due giorni fa in occasione della morte di Connery, e molti altri. Il suo ultimo doppiaggio è stato quello di un cane saggio in Attraverso i miei occhi di Simon Curtis, la cui voce originale era di Kevin Kostner.
La televisione, alla quale si era dedicato con i suoi one man show e tante serie, dal già citato Maresciallo Rocca a L’avvocato Porta, oltre alla regia dell’indimenticabile Villa Arzilla, non aveva mai smesso di chiamarlo, lo rivoleva soprattutto per un nuovo Cavalli di battaglia, ma lui prendeva tempo… al cinema, dove lo abbiamo visto di recente ne Il Premio di Alessandro Gassmann (altra occasione in cui lo abbiamo video intervistato) e in Pinocchio di Matteo Garrone, aveva detto invece un altro sì: a Natale, probabilmente con gli occhi gonfi di commozione, dovremmo rivederlo sul grande schermo in Io sono Babbo Natale, a fianco di Marco Giallini, per la regia di Edoardo Falcone. Intanto lo rivediamo nella nostra ultima video intervista, ciao Gigi…