In guerra per amore: Pif, Miriam Leone, la mafia e gli americani

di Patrizia Simonetti

La mafia è roba vecchia e non è vero che uccide solo d’estate, tanto per citare il suo primo film e la serie TV a breve su Rai 1. C’era già un sacco di tempo fa e durante la seconda guerra mondiale se la faceva con gli alleati americani. Lo racconta pure Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, nel suo nuovo, secondo film che dirige e interpreta intitolato In guerra per amore, prodotto da wildside con Rai Cinema, presentato in anteprima in preapertura della Festa del Cinema di Roma e lo scorso giugno con il trailer anche a Trame 6, il Festival dei libri sulle mafie, da oggi, giovedì 27 ottobre, in 450 copie con 01 Distribution.

Una commedia agrodolce come il pollo alle mandorle del ristorante cinese, ovvero “romantica, divertente ma anche amara” per dirla con Pif, che racconta di Arturo – Pif si chiama di nuovo così proprio come si chiamava nella sua già citata opera prima del 2013 La mafia uccide solo d’estate – e di Flora, che è Miriam Leone, appena vista nella prima puntata de I Medici, una di quelle coppie sfortunate che questo matrimonio non s’ha da fare perché lei è già promessa a un altro, e non a un tizio qualsiasi, bensì a un boss. Arturo però non demorde anche perché la ama tanto e poi è bellissima proprio come una Miss Italia, così decide di andare a chiederne la mano direttamente dal padre che vive in un paesino della Sicilia. Come arrivarci però laggiù senza un soldo visto che è solo lo sguattero di un ristorante? Ma siamo o non siamo nella New York del 1943? Ed ecco il lampo di genio: l’unica soluzione secondo l’ingegnoso e motivato Arturo è imbucarsi, proprio come a una festa dove non sei invitato, tra le fila dell’esercito americano che sta per compiere lo sbarco in Sicilia. E pare, almeno secondo il rapporto del giovane capitano dei servizi segreti americani Scotten recentemente desecretato, che una volta sull’isola gli americani avrebbero potuto combattere la mafia, andarsene e lasciare la Sicilia nelle sue mani o allearsi con Cosa Nostra, ed è quest’ultima ipotesi che misero in pratica, si sa mai che di lì a poco quell’alleanza si sarebbe rivelata utile per stroncare l’avanzata del comunismo… E sì che lo stess Scotten aveva previsto che tale scelta avrebbe avuto “gravi implicazioni per la situazione politica attuale e futura dell’isola e del resto d´Italia”, come si legge nella sua relazione. “Volevo una storia che pur mantenendo lo spirito del mio primo film, mostrasse un piccolo uomo davanti a grandi eventi, che come nella migliore commedia italiana, facesse scorrere su un binario parallelo una storia privata e la Storia” dice Pif di In guerra per amore per il quale si è ispirato a Tutti a casa di Luigi Comencini. Nel cast anche Andrea Di Stefano e Stella Egitto.

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