I fantasmi di Portopalo, videointervista a Beppe Fiorello

di Patrizia Simonetti

Fra le tante, troppe tragedie del mare degli ultimi anni, quelle in cui finiscono vite e sogni di migranti in fuga da guerre e povertà, ce n’è una che spesso viene dimenticata, quella che Beppe Fiorello definisce “il padre o la madre di tutti i naufragi” e che l’attore siciliano porta in televisione lunedì 21 e martedì 20 e febbraio su Rai 1 in forma di miniserie dal titolo I fantasmi di Portopalo, prodotta da Picomedia con Rai Fiction e Iblafilm e diretta da Alessandro Angelini. Portopalo, nel siracusano, è un paese del sud della Sicilia, “più a sud di Tunisi” ci dice Beppe Fiorello nella nostra videointervista che trovate a fine articolo, ed è nelle sue acque che nella notte di Natale del 1996 trovano la morte almeno 283 persone per lo più indiane, pakistane e cingalesi, vittime di un naufragio provocato da trafficanti e scafisti senza scrupoli cui avevano pagato 1000 dollari a testa. All’emergere dei loro corpi però i pescatori del posto non sanno cosa fare, i “tonni”, come li chiamano loro, sono tanti e se la vicenda venisse alla luce la pesca potrebbe venire bloccata, le barche sequestrate e allora niente soldi per la famiglia che ognuno di loro deve mantenere, così siglano un patto segreto quanto macabro: tacere e ributtare quei corpi in mare, uccidendo quegli uomini, quelle donne e quei ragazzi una seconda volta. Anche Saro Ferro (Beppe Fiorello) si allinea suo malgrado, proprio lui che ha ripescato dal mare un ragazzo adolescente che non ricorda nulla di ciò che è stato, del resto ha tre figli da mantenere tra cui Meri, interpretata da Angela Curri (qui la nostra videointervista ad Angela Curri). Neanche le autorità confermano il naufragio, neppure dopo che i pochi superstiti che hanno raggiunto la Grecia lo denunciano senza essere creduti e anzi vengono arrestati. Eccoli dunque I fantasmi di Portopalo, persone mai esistite, morte senza mai morire. Dopo 5 anni però l’occasione, la riflessione e il volto di quel ragazzo salvato al mare che è stato chiamato Fortunato e che lavora al molo, spingono Saro a parlare con un giornalista e l’intera vicenda, è il caso di dirlo, viene a galla con tutti suoi morti. Una storia vera quella de I fantasmi di Portopalo tratta dal libro omonimo di quel giornalista, Giovanni Maria Bellu, qui chiamato Giacomo Sanna e interpretato da Giuseppe Battiston, con qualche aggiunta di fantasia, come il ragazzo ripescato vivo che nella realtà purtroppo non c’era. Un altro piccolo grande eroe portato sul piccolo schermo da Beppe Fiorello che tanti ne ha già interpretati, da Paolo Borsellino a Roberto Mancini, solo per citare i più recenti, anche se il vero pescatore della storia si chiamava Salvo Lupo e qui invece è Saro Ferro. La nostra videointervista a Beppe Fiorello:

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