Charlie Hebdo: Parigi sotto attacco, su Focus lo speciale a un anno dalla strage

di Patrizia Simonetti

È stato un anno duro per Parigi colpita per ben due volte al cuore, in quell’undicesimo arrondissement dove si trova la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo  massacrata da un attentato terroristico dell’Isis che il 7 gennaio 2015 fece 12 vittime tra cui il direttore Charb e i disegnatori Honoré, Wolinski, Cabu e Tignous. Anniversario che la redazione di Charlie Hebdo celebra con uno speciale della rivista in uscita oggi in un milione di copie che si apre con un editoriale del nuovo direttore Laurent Sourisseau detto Riss contro il fanatismo religioso e con la sua copertina che ritrae un Dio che scappa con tanto di kalashnikov in spalla e la scritta “un anno dopo l’assassino ancora in fuga”. Poco lontano il Bataclan, locale divenuto tristemente famoso e noto al mondo per un nuovo attacco di matrice islamica che lo ha preso di mira il 13 novembre mentre era in corso il concerto rock degli Eagles of Death Metal, ma l’attacco è anche contro un ristorante e, per fortuna mal riuscito, allo stadio: i morti in tutto sono 130.

Inizia da qui e dal discorso del Presidente Hollande al Parlamento francese subito dopo gli attentati di novembre Charlie Hebdo: Parigi sotto attacco, il documentario realizzato da Amos Pictures per HBO e diretto da Dan Reed, in prima tv assoluta stasera, mercoledì 6 gennaio alle 22.05 su Focus. Lo speciale comincia dagli attacchi di novembre per risalire a quelli che hanno aperto a inizio 2015 la valvola del terrore in Francia e in tutta Europa, con la cronaca di quei tre giorni terribili, dal 7 al 9 gennaio, riportata da filmati inediti delle forze speciali e delle brigate d’assalto che hanno partecipato alle operazioni e dai racconti diretti di ostaggi, testimoni, filmaker improvvisati.

Ma ci sono anche le riprese audio e video degli operatori della casa di produzione televisiva Premieres Lignes, che ha sede proprio vicino alla redazione di Charlie Hebdo, riprese dall’alto dei tetti dove si erano rifugiati dopo aver visto arrivare il commando armato, proprio mentre sotto di loro partivano le raffiche di kalashnikov che falciavano vite. E poi la caccia ai fratelli Said e Cherif Kouachi, autori di quel massacro, l’assedio del terrorista Amedy Coulibaly all’Iper Casher, alle porte di Parigi, fino agli assalti delle forze speciali francesi al supermercato ebraico e alla tipografia di Dammartin e l’uccisione dei tre terroristi.

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