Zucchero e l’inedito Canta la vita per la Giornata Mondiale della Terra

di Patrizia Simonetti

In una Piazza del Colosseo deserta, Zucchero ha eseguito per la prima volta in assoluto a Roma l’inedito Canta la vita, tratto da Let Your Love Be Know di Bono Vox con il testo in italiano scritto dallo stesso Fornaciari. L’evento della scorsa notte, quella tra martedì 21 e mercoledì 22 aprile, per celebrare la cinquantesima edizione della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), ed è trasmesso su Rai Play nella maratona multimediale italiana odierna #OnePeopleOnePlanet, parte a sua volta della kermesse mediatica globale #Earthrise che coinvolge i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, a rappresentare lo spirito del Villaggio per la Terra del quale riprende i temi, come l’educazione ambientale, la tutela della natura e lo sviluppo sostenibile, la solidarietà, la partecipazione. Molti contributi vanno anche in diretta e on demand sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it e gli spettatori possono interagire sia sulla piattaforma web che sui social con gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #CosaHoImparato, #EarthDay2020, #iocitengo, #VillaggioperlaTerra, #focolaremedia.

Giorni isolati, io e te ancora qui come sospesi nel tempo, ho paura di sì ma viene sempre il giorno, sorridimi se puoi, e andiamo che il viaggio del ritorno è sempre il più lontano. Ma sono qui. Sotto questo cielo. Non puoi toccarmi. Ma puoi cantare recita Canta la vita, conferma del longevo sodalizio artistico tra il bluesman emiliano e il leader degli U2 e simbolico inno alla vita e alla speranza in questo periodo strano e inquietante che stiamo vivendo tutti. Nell’esibizione la voce di Zucchero nel finale è stata accompagnata da quella di Bono al fine di lanciare un messaggio di unione al mondo. Una canzone “nata nella fase iniziale dell’emergenza – racconta Zucchero FornaciariQuando ho sentito Bono, eravamo entrambi molto scossi dalla drammaticità del momento che il Nord Italia stava vivendo. Però quello che ci ha colpito è stata la reazione delle persone, vederle e sentirle sui balconi cantare. Quindi ci siamo detti che avremmo dovuto fare qualcosa per sottolineare che il canto è una grande forma di resistenza. In un dramma come quello che stiamo vivendo, attraverso il canto si può essere più vicini, si può reagire insieme, in tutte le parti del mondo. La musica attraversa i muri ed accorcia le distanze”.

(Ph Carlo Landucci)