Zoro in preserale con la striscia quotidiana di Gazebo. Videointervista a Diego Bianchi

di Patrizia Simonetti

Zoro arriva tutti i giorni in fascia preserale. Meglio che si riposi quest’estate, si ricarichi e si concentri sugli impegni dell’autunno Diego Bianchi in arte Zoro, frontman di Gazebo, programma cult della tarda serata di Rai 3 pregno di attualità, informazione, approfondimenti e reportage, ultimamente dedicati per lo più ai migranti, alle loro storie, ai loro racconti in prima persona. Quello che, in diretta dal retropalco del Teatro delle Vittorie di Roma, autori, tra gli altri, Andrea Salerno e Antonio Sofi e regia di Igor Skofic, racconta la politica e non solo attraverso le incursioni sui luoghi stessi con inviati sempre più speciali, con i tweet della social top ten, con i capolavori disegnati e illustrati di Marco D’Ambrosio Makkox, con le indagini di opinioni e con il TG Bello di Mirko Matteucci alias Missouri 4, con gli spiegoni di Marco Damilano e Francesca Schianchi, con la musica di Roberto Angelini e Giovanni Di Cosimo e la band tutta di Gazebo a suonare via via per e con ospiti illustri in arrivo dal mondo spesso più lontano. “Ho chiesto alla squadra di Gazebo di lavorare per 20 minuti sulla parte dei social perché loro intercettano un pubblico che non guarda la TV – ha detto la direttrice di Rai 3 Daria Bignardi alla presentazione dei palinsesti Rai della prossima stagione – andranno così in onda dalle 20.10, senza fare concorrenza ai tg perché sono linguaggi diversi, mentre il venerdì Gazebo resta in seconda serata”. Così dopo aver sperimentato la prima, la seconda e anche la terza serata, dal prossimo autunno Gazebo cambia per la quinta volta collocazione e sbarca in access time. “Dobbiamo ancora metabolizzare” ci dice Diego Bianchi in arte Zoro, nella nostra videointervista: