Sarà una serata speciale quella di giovedì 9 settembre per Walter Ricci che al Colosseo, nell’ambito del Jazz&Image si esibirà in un live inedito nel corso del quale calde atmosfere jazz del suo pianoforte si andranno a mescolare con nuove sonorità e sfumature più pop, in uno stile personalissimo ormai ampiamente riconosciuto e apprezzato nel panorama musicale italiano. E riceverà dalle mani del patron Stefano De Martino il Premio Lunezia 2021 per il valore musicale e letterario del brano Del resto (QUI il videoclip). “L’amore uccide e sana. L’assenza scava e riempie, ma l’ultima pagina di una relazione graffia di più, ci scaraventa nel limbo delle attese, lasciandoci inerti sull’orlo di un futuro che non attende – si legge nell’articolata motivazione del riconoscimento scritta da Selene Pascasi, giornalista, paroliere e autrice de Il Sole 24 ore – Eppure per viverlo basterebbe un passo, uno solo, ma calcarlo costa coraggio ed il rischio di essere felici anche senza quel pezzo di cuore che ormai è altrove. Così, restiamo sospesi vestendo l’indifferenza. Una dimensione difficile da fronteggiare e da tradurre in parole. Ci riesce bene Walter Ricci nel suo brano Del resto cui va la Menzione Speciale del Premio Lunezia per la poetica del testo, per il sound retrò dal lusinghiero aplomb e per la straordinaria abilità interpretativa dell’artista che muta la voce in veicolo di emozioni eterne. Dote rara, amplificata da versi che attingono alle più intime fragilità per raccontare dei momenti sospesi «ai margini / di questa vita che non è più mia» «con sconosciuti a farmi compagnia / cercando a stento un cambiamento / che sembra in fondo inutile». Sì, perché con un addio cadono certezze, sguardi, abitudini. Ci si ritrova interi con le macerie nelle ossa. E ci coglie impreparati l’universo quando ci mostra la chiave per affrancarci da un «equilibrio statico» invitandoci ad attingere ai ricordi per dipingere i tratti di chi ci abita «come una luce d’alba alla Monet» ma la «tela resta bianca». È che non siamo pronti. Manca il colore strappato, il sogno interrotto. Abbiamo freddo dentro, freniamo il respiro e ci confidiamo: «mi sembra ormai di vivere a metà / ha un sapore strano questa libertà / potrei fingere di essere chiunque tranne me». Una consapevolezza amara ma necessaria. «Del resto», è dalle fratture dell’anima che filtra la rinascita. Scorci del passato che fluiscono nel presente e sensi discontinui sulle altalene dei sentimenti umani, affidati ad un’espressione lirica di spessore e ad un tessuto musicale immune al tempo. Un brano, impreziosito dalla magia dell’elegante interpretazione, che omaggia appieno i canoni della Musical Letteratura tanto cari al Premio Lunezia”.
Napoletano, classe 1989, cresciuto in un ambiente musicale grazie agli stimoli provenienti dal padre musicista, Walter Ricci si forma con l’ascolto di ogni genere di musica ma, fin da giovanissimo, è il jazz in tutte le sue declinazioni a incuriosirlo e ad appassionarlo, dallo swing al bebop sino al contemporary jazz. Attratto dai colossi come Frank Sinatra, Tony Bennet ed Ella Fitzgerald, si dedica allo studio del pianoforte specializzandosi da subito in tecnica dell’improvvisazione. Dal 2006 prende il via la sua carriera, che lo ha visto collaborare con alcuni tra i più importanti artisti della scena jazz e non solo, come Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Mario Biondi, Chiara Civello, Lorenzo Tucci, Daniele Scannapieco, Dedè Ceccarelli, Sylvain Luc.