Vivere: Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini e Francesca Archibugi a Venezia 76 (video)

di Patrizia Simonetti

Torna a raccontare la famiglia Francesca Archibugi, che a Venezia 76 porta fuori concorso Vivere, in sala dal 26 settembre, scritto con Paolo Virzì e Francesco Piccolo, con Micaela Ramazzotti, al suo terzo film con Francesca Archibugi dopo Questione di cuore e Il nome del figlio, che è  che è Susi, insegnante di danza per signore sovrappeso; Adriano Giannini che è il suo compagno Luca, un giornalista free-lance con parecchia difficoltà a piazzare i suoi articoli di colore sui giornali e quindi a farsi pagare; la piccola Elisa Miccoli che è la loro figlia Lucilla di 6 anni, affetta da asma e ricca di fantasia. La famiglia vive alla periferia di una Roma, altra protagonista del film, in una delle tante villette a schiera della zona. Poi un giorno Susi e  Luca assumono una ragazza alla pari affinché si occupi di Lucilla, una studentessa irlandese di storia dell’arte: si chiama Mary Ann, è interpretata da Roisin O’Donovan al suo primo film italiano, e il suo anno in casa Attorre tra amicizia, amore, relazioni lecite e non, le farà scoprire che il bene e il male non sono sempre nettamente separati e separabili. Nel cast di Vivere anche Massimo Ghini, Marcello Fonte, Enrico Montesano, Valentina Cervi e Andrea Calligari, anche lui già in Questione di cuore della Archibugi e presto ne I migliori anni di Gabriele Muccino.

Le famiglie sono un po’ il cuore della società – ha spiegato Francesca Archibugi in conferenza stampa – questa è una famiglia che prende tante persone che non hanno legami di sangue, ma con le quali ha legami altrettanto interessanti. Raccontare le famiglie è anche il modo più semplice per raccontare le persone, gli esseri umani della nostra vita, la mia ambizione è sempre stata quella di raccontare storie che si raccontano da sole”.  “Susi è una donna forte che corre, sempre in affanno – racconta del suo personaggio Micaela Ramazzotti con un fitto dialogo interiore con la mamma che la svaluta e la rende fragile. Io mi sono lasciata andare regalandole le mie pene e imperfezioni e durante il film ho imparato a ridere di me e dei miei difetti, del mio essere anche sbagliata, ed è una grande terapia”. “Francesca Archibugi è una regista accogliente e ti dà la sensazione di compartecipazione al suo progetto facilitandoti nell’entrare nel suo immaginario così da poterlo restituire – ha detto Adriano Gianniniha il pregio di saper raccontare storie che sono commedie e drammi, con leggerezza e densità, e a condire il tutto con la poesia”. La videosintesi della conferenza stampa a Venezia 76 con Francesca Archibugi, Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Andrea Calligari, Paolo Virzì e Francesco Piccolo: